Rendere l’illuminazione più ecologica non è sicuramente come fare una passeggiata in pianura senza che nessuno ti esorta a correre. Un gruppo di ricercatori sta cercando di dimostrare qual è la via migliore da seguire per ottenere risultati migliori, attraverso Emil acronimo di (“Exceptional Materials via Ionic Liquids”), cofinanziato dall’Ue e da una parte del Consiglio europeo della ricerca (Cer), che ha sperimentato una nuova metodologia efficace per la riduzione dei costi dell’illuminazione. Il tutto grazie allo studio di un team di ricerca che ha rivestito con nano fosfori a conversione di energia dei diodi a emissione di luce (Led), celle solari e lampade fluorescenti compatte per testare l’efficacia ma soprattutto l’efficienza.
Per rendere ancora più conveniente la produzione di Led al gruppo di esperti è stato concesso un finanziamento che permette di analizzare con maggiore accuratezza il potenziale dei liquidi ionici, sali riciclabili, facili da maneggiare, non infiammabili e non volatili che rimangono allo stato liquido persino a temperatura ambiente tant’è che sono adatti per la sintesi di materiali inorganici, utili alla produzione dei solventi impiegati per ottenere fosfori in nanoscala. Il quale, entra a pieno titolo in settore, quello dell’illuminazione, che si presta a interventi di efficientamento visto l’elevato contributo in termini d’inquinamento atmosferico. Il sistema d’illuminazione, infatti, a livello mondiale rappresenta il 19 per cento dei consumi energetici totali e produce il 7 per cento delle emissioni di carbonio. Per questo motivo produrre dispositivi più efficienti e a basso consumo contribuisce alla riduzione di 2 punti percentuali dell’inquinamento emesso. Riduzione alquanto necessaria se si pensa che il pianeta ogni giorno di più si degradi proprio a causa dell’uso incondizionato di materie che lo “spengono” senza che nessuno intervenga in maniera decisiva ed efficace. Parole che purtroppo spesso sono asservite al denaro che, specialmente in materia ambientale, apre le porte a chi fa dell’inquinamento una missione e soprattutto un business.
Massimo Dalla Torre