Appuntamenti saltati, coincidenze perse, ritardi a scuola, all’università, sul posto di lavoro…
Sono situazioni che capitano spesso ai passeggeri dei treni regionali molisani, vittime di enormi disagi. A chi su un treno chiede come sia possibile accumulare un’ora di ritardo lungo la tratta ferroviaria Campobasso -Isernia (59 km) vengono date risposte come: ”Piove ed il treno scivola sui binari.”, “Non possiamo passare finchè non riparano il guasto di un mezzo fermo più avanti.”. Sembrano barzellette, invenzioni fantasiose, sono invece tristi verità. Tanto più tristi in un Molise “piccolo” , che dovrebbe puntare sulla varietà dei suoi centri e sulle brevissime distanze che li separano, per costruire una rete economica davvero produttiva .
Potrebbe essere agevole spostarsi dal mare alla montagna, dai piccoli e caratteristici borghi alle località più grandi e meglio attrezzate. Bisognerebbe inoltre non sottovalutare la posizione strategica del Molise nel quadro più ampio dell’Italia centrale e meridionale: grandi città come Napoli e Roma sono poco distanti e dovrebbero essere raggiunte in modo semplice e veloce. Ma la realtà è ben diversa.
I treni che viaggiano in Molise appartengono a due modelli: il Minuetto, costruito nei primi anni 2000 e il D345, risalente addirittura agli anni ’76-’79. E’ facile prevedere che i mezzi più “vecchi”, seppur sottoposti a modifiche e ristrutturazioni più recenti, subiscano frequenti danni e guasti al motore; previsioni che puntualmente si avverano. Le riparazioni poi, devono essere effettuate in tempi rapidi per non interrompere il servizio; non ci sono treni che possano sostituire a lungo quelli “rotti”. Vengono messe toppe provvisorie, senza ricucire con cura il tessuto. Così capita che nuovi guasti si manifestino subito dopo la riparazione. A tutto ciò si aggiunge il fatto che lunghe tratte ferroviarie in Molise siano costituite da un unico binario. Il ritardo di un treno causa dunque disagi a catena: per non incrociarlo i mezzi che viaggiano nella direzione opposta sono costretti a fermarsi ed attendere la coincidenza in una stazione di sosta. In breve: come si può effettuare un servizio efficace con pochi treni, in parte “vecchi” che viaggiano su binario unico?
Al problema dei ritardi si aggiunge poi quello non meno rilevante del sovraffollamento nei locomotori che percorrono la tratta Roma-Campobasso. Per chi parte dalla Capitale, trovare un posto in seconda classe diventa una missione quasi impossibile. Molti passeggeri sono costretti a pagare un supplemento per occupare i posti in prima classe; altri ancora possono decidere se viaggiare in piedi o seduti a terra.
La linea ferroviaria Campobasso-Benevento è stata chiusa, quella Campobasso-Termoli solo parzialmente ripristinata; i collegamenti su rotaia del capoluogo molisano con Roma e Napoli causano continui disagi ai passeggeri. La situazione delle ferrovie molisane è dunque drammatica .
I vertici di Trenitalia e della politica regionale si passano la palla avvelenata; tutti “ risolveranno al più presto i problemi”; intanto, ormai da anni, i pendolari in Molise viaggiano tormentati da un dubbio amletico: “Arrivare o non arrivare a destinazione ”.
Benedetta D’Anghera