Il Direttore Regionale della Confesercenti Graziano D’Agostino, in merito all’iniziativa produttiva proposta dalla GRANAROLO, di concerto con la Regione Molise, nel territorio di Termoli, dopo una prima riflessione data sugli organi di informazione qualche mese fa, oggi ribadisce la posizione della Confesercenti Regionale.
In una Regione come il Molise. Tutte le iniziative che portano ricchezza nel nostro territorio sono ben accolte. Oltre ai plausi e le critiche che si sono avvicendate nei giorni scorsi sulla stampa, dalla politica a qualche organizzazione sindacale, credo che bisogna riflettere sulla compatibilità ambientale e territoriale poste alla base dell’intervento. Non c’è dubbio che ogni iniziativa industriale, agricola, commerciale o artigiana porta nel nostro territorio beneficio sia in termini occupazionali che di sviluppo economico dell’area, ma bisogna capire quali sono gli effetti collaterali socio economico, che ogni intervento proposto provoca.
Termoli, come tutti sanno, e come è stato puntualizzato nei precedenti interventi, è un’area a vocazione turistica, il territorio è prestato molto allo sviluppo turistico balneare e presenta tutte le condizioni per sviluppare ancora di più quel patrimonio tanto trascurato dalla politica e dalle scelte programmatiche sino ad oggi messe in campo dalle Istituzioni ad ogni livello.
Ipotizzare oggi di insediare l’allevamento di mucche in un territorio che per condizioni climatiche e geografiche non è nemmeno adatto all’uso, sarebbe andare a rompere quell’equilibrio ambientale, già stravolto con l’insediamento industriale degli anni settanta, ma quella è una altra storia. Siamo convinti che un a iniziativa del genere potrebbe trovare una giusta collocazione nel territorio dell’Alto Molise, territorio che per tradizioni e vocazione è prestato all’allevamento di qualità, ricco di pascoli, condizioni eccellenti per la produzione di carni e latticini di qualità, così come già avviene da parte delle piccole aziende agricole già presenti sul territorio. Sarebbe opportuno coinvolgere nel progetto di accoglienza delle quasi 12.000 manze,le piccole aziende agricole locali, che potrebbero fornire il proprio servizio di allevamento per conto di una grande industria come la GRANAROLO. (Albergo diffuso delle MANZE) Tutto ciò garantirebbe la produzione di qualità, in un ambiente oltretutto incontaminato e vocato per l’allevamento. Speriamo che questa riflessione venga fatta a vantaggio, senza dubbio, dell’economia Regionale, che non può essere sviluppata solo dagli interventi fatti da aziende provenienti da fuori regione, ma deve essere sviluppata utilizzando il territorio in base alla propria vocazione. Ci fa molto piacere della riflessione effettuata dal mondo politico locale, ma auspichiamo che anche le organizzazioni del mondo agricolo prendano posizione in difesa del nostro territorio.