Casa dolce casa sei ancora il mio bene rifugio? A Campobasso, dal centro alla periferia, è un cantiere sempre aperto. “Crescono” palazzi in ogni dove. I prezzi delle abitazioni sono a saldo e potrebbero anche incoraggiare all’acquisto coloro che hanno accumulato un po’ di risparmi. Tradizionalmente, infatti, per noi italiani, l’investimento nel mattone è sempre stato considerato quello maggiormente durevole nel tempo. Un bene “prezioso” che ogni genitore vorrebbe lasciare ai propri figli. Ma, stiamo attraversando una crisi economica, probabilmente senza precedenti, che ha abbattuto ogni certezza. Le compravendite, su scala nazionale, hanno subito una ulteriore riduzione del 9,3% nell’ultimo trimestre del 2013 e, volendo risalire dal 2007 ad oggi, l’ammontare degli scambi nel settore immobiliare si è quasi dimezzato. Sono molti i beni immobili presenti sul mercato, hanno prezzi ribassati fino al 25%, ma gli investitori sono molto prudenti.
Un tempo possedere proprietà immobiliari significava anche opportunità di accesso a prestiti bancari. Ora purtroppo no. Le banche ne hanno già troppe. La seconda e la terza casa, per i privilegiati che potevano acquistarle, rappresentavano una valida alternativa per mettere a frutto i risparmi. Non è più così. La pressione fiscale costituisce un forte deterrente. Le nuove Tari e Tasi, introdotte dalla recente legge di stabilità e destinate ad incidere sulla prima casa, e l’IMU sempre più pesante sulle ulteriori abitazioni, suscitano ancora maggiori incertezze considerando che non ancora se ne conosce l’effettivo onere economico. Dunque se per i piccoli risparmiatori, sopportare le tasse insistenti sulla prima casa già risulta difficile, nonostante i benefici comunque contemplati, per gli altri immobili, quelli acquistati al fine di conseguire una rendita, la penalizzazione è notevole, e il gioco non vale la candela. Le ultime bollette IMU sono da capogiro. I canoni di locazione hanno subito un calo che va oltre il 20%. Gli inquilini spesso sono morosi. Le famiglie, i liberi professionisti, le imprese, versano indistintamente in situazione di disagio e se non pagano le mensilità per mancanza di liquidità, il più delle volte, anche dinanzi ai giudici si vedono riconosciute le proprie ragioni. Se a tutto ciò aggiungiamo che gli immobili necessitano di manutenzione continua, è facile rendersi conto che oggi l’investimento in beni immobili rischia di alleggerire il salvadanaio, anziché rimpinguarlo. E, a parere degli esperti, la flessione del mercato è destinata a durare, anche in vista di un prossimo rialzo dei tassi di interesse, fattore determinante nella richiesta di mutui.
Si può spezzare una lancia solo per l’acquisto della prima casa che trova ancora qualche spazio grazie a formule contrattuali alternative. Sembra che stiano prendendo piede contratti di nuda proprietà, di vendita a rate, o di affitto con riscatto che nel tempo si tramutano in compravendita, perché parte del canone viene accumulata fino a costruire un capitale iniziale che consente l’accesso ad un finanziamento. E allora, caro vecchio mattone mi costi troppo, forse sarà il caso di distribuire il mio gruzzolo in maniera più variegata.
Rossella Salvatorelli