Approda negli spazi urbani europei il cassonetto intelligente targato “bel Paese” con l’obiettivo di insegnare ai cittadini a fare la raccolta differenziata in modo corretto ed efficiente. Il progetto finanziato dall’Unione Europea si chiama “Burba” acronimo di Bottom-up selection, collection and management of Urban waste che non ha nulla a che vedere con il dispregiativo che davano i “nonni” ai ragazzi che arrivavano nelle caserme per effettuare il servizio militare. Il tutto basato su di un sistema d’identificazione a radio frequenza e tecnologia di geolocalizzazione come quelli installati nei satellitari che permette di identificare il luogo di conferimento, controllando nel contempo le modalità di separazione dei rifiuti.
Grazie a questo sistema il cassonetto può essere aperto utilizzando un carta personale “Rfid” che identifica l’utente che in quel momento sta effettuando il deposito dei rifiuti dando in brevissimo tempo il riscontro fattivo sul corretto smaltimento del materiale scartato. Una volta smaltiti i rifiuti sono raccolti in un cassonetto che ha una capienza di 1.100 litri destinato alla raccolta sia dei rifiuti urbani che di quelli industriali visto che quest’ultimi rappresentano la maggior parte di materiale di scarto, almeno nelle grandi aree metropolitane dove sorgono grandi insediamenti produttivi. Una volta effettuata l’operazione di deposito i dati registrati dal sistema vengono inviati ad un centro di controllo che li elabora al fine di definire un profilo dettagliato delle abitudini di conferimento sia per zona che per orario. Il che rappresenta un ulteriore passo in avanti a favore dell’ambiente che quotidianamente, causa la non curanza, subisce insulti specialmente da parte di chi non curante abbandona i rifiuti anche in luoghi non deputati alla raccolta senza rendersi conti che il non conferimento giusto contribuisce ad aumentare il degrado e la non vivibilità, qualora questa esista ancora.
Massimo Dalla Torre