Nell’immobilismo del Consiglio regionale il MoVimento 5 Stelle propone alcune vie d’uscita, suona la sveglia alla Giunta e replica al consigliere Monaco.Dal sogno di coltivare la barbabietola in Molise con relative ricadute occupazionali al concordato preventivo odierno, dalla nascita del 1969 ai finanziamenti, diretti della Regione o tramite FinMolise, per oltre 46milioni di euro. La storia dello Zuccherifio arriva ai giorni nostri con quattro bandi indetti per l’acquisizione e andati deserti. Tutto dipende dalla sostenibilità dell’attività e, in particolare, dal prezzo dello zucchero costantemente in calo, metà del quale è fisso e imposto dalla Comunità Europea e metà è variabile, tra l’altro dal 2017, con l’eliminazione delle quote, demandata alla negoziazione individuale, tra aziende e bieticoltori. E allora cosa fare?
Più volte il MoVimento 5 Stelle ha presentato come esempio di buona gestione, la Co.Pro.B., cooperativa emiliana per la produzione dello zucchero che, grazie ad un nuovo partnership (la Pfeifer & Langen), socio al 49% che si occupa esclusivamente della commercializzazione, garantisce l’attività produttiva per tutto l’anno anche attraverso la raffinazione di zucchero grezzo di canna proveniente da filiere produttive agricole e industriali attive nei paesi dell’Africa Centro Sud. Quando il prezzo dello zucchero è molto alto, oltre a pagare il costo delle barbabietole, distribuisce gli utili ai bieticoltori. Questo vuol dire che lo zuccherificio è sostenibile se i bieticoltori sono parte di questo meccanismo. E’ solo un semplice esempio, ma esistono numerose imprese recuperate dai lavoratori. Come la cooperativa emiliana GresLab, operante nel settore della ceramica e in liquidazione, salvata dai 40 operai che si sono costituiti in cooperativa, con il supporto di Legacoop Reggio Emilia e il finanziamento di Banca etica. Altro piccolo esempio di come la cooperazione, se intrecciata con la conversione ecologica, può aprire orizzonti incoraggianti.
Tornando al presente. Ad un anno dall’ultima audizione, il contratto di fitto scadrebbe nel 2015 e lo Zuccherificio detiene quote zucchero che non riesce a soddisfare almeno fino al 2017. Certo la politica non può andare oltre il suo ruolo di programmazione, ma deve dare un indirizzo politico e soprattutto risposte. Questo dovrebbe capirlo anche il Consigliere Monaco, che siede nell’ufficio di presidenza per conto della minoranza e che accusa il MoVimento 5 Stelle di fare solo populismo e demagogia. Monaco dovrebbe ricordare che non siamo noi ad aver nominato gli assessori interessati, non siamo noi ad avere alle dipendenze consulenti e dirigenti pagati con i soldi dei cittadini e soprattutto non siamo noi ad essere esecutivo.
Ma restiamo sul punto. Aria Food, società che si occupa anche di energia, avrebbe mostrato interesse per lo Zuccherificio del Molise, alla luce del decreto di competitività 2014 e del decreto legge in materia di semplificazione e sviluppo del 2012, per cui i progetti di riconversione del comparto bieticolo saccarifero per l’utilizzo delle fonti rinnovabili sono di interesse strategico e costituiscono priorità nazionale. Ebbene, il MoVimento 5 Stelle, e con esso i cittadini, vorrebbe conoscere meglio il progetto onde evitare, magari, di trovarsi un giorno davanti a biomasse o, peggio, ad un inceneritore che, tuttavia, anche l’assessore all’agricoltura ha scongiurato.
Vorremmo, insomma, risposte. Quelle che non fornisce l’ormai inutile II Commissione alle “Attività produttive”, che ignora finanche le nostre richieste di far visita allo stabilimento, incontrare i lavoratori e conoscere il nuovo amministratore delegato.
Zuccherificio, Movimento 5 Stelle: quale futuro?
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