In Puglia, nelle aree dove è stata registrata la presenza dell’infezione della Xylella negli ulivi, è operante l’eliminazione di tutte le piante infette o ritenute tali sulla base di ispezioni visive che mostrano sintomi ascrivibili alla Xylella fastidiosa. In Molise è stato fatto il punto sulla Xylella dell’ulivo in un affollatissimo seminario di approfondimento, con la presenza dell’Assessore Regionale all’agricoltura, Vittorino Facciolla, il Consulente tecnico della Regione Molise, Pierluigi Milone, il servizio fitosanitario della Regione Molise, con il dirigente Tito Reale, i funzionari Nicola Zinni ed Aldo Amato, e con i professori del Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università del Molise, Giuseppe Lima e Antonio De Cristofaro, con la collaborazione di Co.pr.o.m., Consorzio Produttori Olivicoli Molisani. L’Assessore Facciolla ha evidenziato come le strutture tecniche della Regione Molise siano state, con immediatezza e già da diversi mesi attivate, per il monitoraggio e la prevenzione per contrastare il rischio che la grave infezione possa arrivare in Molise. I responsabili del servizio fitosanitario della Regione Molise hanno riportato i dati del monitoraggio, per il quale si sono avvalsi delle strutture tecnico-operative del Co.re.di.mo., registrando che in Molise non risultano infezioni in atto della Xylella fastidiosa dell’Ulivo. La vigilanza in regione è, comunque, tenuta alta, e si raccomanda agli ulivicoltori ed agli operatori del settore una verifica sistematica degli uliveti ed una accorta valutazione e controllo sulle piante che vengono importate in regione, con l’invito a segnalare eventuali sospetti di criticità. I Professori Giuseppe Lima e Antonio De Cristofaro, del Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università del Molise, hanno sottolineato che, essendo una infezione del tutto nuova quella degli uliveti pugliesi, non vi è una adeguata esperienza scientifica in merito e non esistono, al momento, metodi curativi e, comunque, la localizzazione del batterio della Xylella nei vasi legnosi ne rende difficile il trattamento. Riveste, pertanto, un’importanza basilare l’attività di prevenzione, con le misure di quarantena, l’eradicazione delle piante infette nelle aree contaminate e le barriere fitopatologiche per contrastare il rischio di avanzamento della malattia verso le regioni indenni, come il Molise. Risultano importanti le buone pratiche agricole, con il controllo delle popolazioni di insetti vettori accertati o potenziali e gli interventi agronomici contro gli stadi giovanili dei vettori ed il controllo delle piante erbacee spontanee. Non essendo disponibili, ad oggi, elementi scientifici sul decorso della malattia della Xylella sulle varie piante, ed in particolare sui cultivar di ulivo autoctoni del Molise che ne vanta circa una ventina, i professori universitari hanno evidenziato che, per una adeguata sperimentazione, essendo improponibile, per i rischi di infezione connessi, di fare degli esperimenti nei laboratori molisani per verificare il tipo di reazione dei cultivar nostrani al batterio killer, sarebbe opportuno portare, in forma sperimentale, le piante di varietà di ulivo tipici del Molise nell’area infetta della Puglia e studiare lì il tipo di reazione e di tollerabilità che essi hanno all’esposizione del contagio, al fine di poter ottenere delle risultanze scientifiche in merito, utili alla definizione di protocolli di intervento specifici. Durante il seminario la Dottoressa Mena Aloia e la Professoressa dell’Università di Bari, Maria Lisa Clodoveo, hanno presentato i risultati del progetto “Ultra Dop Olive Oil”, cofinanziato dalla misura 1.2.4. del PSR Molise 2007/2013 e dalla Azienda Olio Aloia di Colletorto, in sinergia con l’Università di Bari, che hanno utilizzato gli ultrasuoni per un sistema innovativo di molitura delle olive.
Xylella dell’ulivo: Regione, Università e Coprom Molise fanno il punto della situazione
Commenti Facebook