Si svolgerà a Latina, il 22 marzo, la diciannovesima edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” promossa da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Avviso Pubblico, Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie in collaborazione con la Rai Segretariato Sociale e Rapporti con il pubblico, con il patrocinio del Comune di Latina, la Regione Lazio, Roma Capitale e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. La Giornata della Memoria e dell’Impegno, organizzata in tutta Italia il 21 marzo, primo giorno di primavera, ricorda tutte le vittime delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata.
Quest’anno la manifestazione nazionale, come già accennato, si svolgerà a Latina sabato 22 marzo per favorire la massima partecipazione di quanti arriveranno da ogni parte d’Italia. “Radici di memoria, frutti d’impegno “è lo slogan che accompagnerà la giornata, durante la quale si incontreranno nella città pontina circa 600 familiari delle vittime delle mafie in rappresentanza di un coordinamento di oltre 5000 familiari. Un appuntamento preceduto da oltre 100 iniziative promosse su tutto il territorio nazionale e regionale, tra incontri nelle scuole, cineforum, dibattiti, convegni.
Sono diverse le ragioni per cui Libera ha deciso di scegliere Latina come luogo centrale di questa XIX Giornata: terra di straordinarie risorse ambientali e di grande vocazione agricola, anche grazie alle fatiche e ai sacrifici di migliaia di migranti, di ieri e di oggi, ma anche terra segnata da una presenza sempre più grave e diffusa delle mafie, in particolare camorra e ‘ndrangheta. Dai traffici illegali di rifiuti intorno alla discarica di Borgo Montello all’abusivismo edilizio che aggredisce aree di straordinario pregio, come il parco nazionale del Circeo; dal caporalato nelle campagne agli accordi tra Cosa nostra, camorra e ‘ndrangheta per spartirsi il mercato ortofrutticolo di Fondi; dagli investimenti nell’edilizia a quelli nel commercio e nella ristorazione: le indagini della magistratura rivelano sempre di più quanto siano profonde le radici delle mafie in questo territorio. E quanto sia urgente reagire, non solo a Latina. Buona parte del litorale laziale, infatti, dal sud pontino fino a Civitavecchia, passando per Nettuno, Anzio e Ostia, è oggetto, ormai da tempo, di traffici e attività illecite, investimenti criminali.
A Latina, dunque, per sottolineare l’urgenza di un impegno in quei territori di frontiera che rischiano di restare nell’ombra. Ma anche per raccontare una Regione, il Lazio, e una metropoli, Roma, la Capitale del nostro Paese, che sempre di più subiscono l’ingerenza delle organizzazioni criminali.
A Latina, in memoria di don Cesare Boschin, che ha pagato con la vita, il 30 marzo del 1995, il coraggio della testimonianza e della denuncia. Come don Peppe Diana, anche lui ucciso vent’anni fa, il 19 marzo del 1994, per il suo amore verso la sua terra e il suo popolo. E come tutte le altre vittime innocenti delle mafie, che ricorderemo insieme ai loro familiari. A Latina, per sostenere le tante esperienze positive cresciute in questi anni, dalle scuole al territorio, dalle associazioni dei migranti a quelle di volontariato, dalle buone pratiche portate avanti da imprese e amministrazioni locali al crescente impegno delle forze dell’ordine e della magistratura nell’affermazione della legalità democratica. Altrettanti frutti, da valorizzare insieme, di un impegno che ha bisogno della corresponsabilità di tutti per rafforzare le proprie radici.
La manifestazione prenderà il via sabato 22 marzo alle ore 10 da via Isonzo per concludersi in Piazza del Popolo. Qui sarà allestito un palco a pedali della band dei Tetes de Bois, alimentato da 128 dinamo collegate ad altrettante biciclette. Dal palco saranno letti gli oltre 900 nomi di vittime delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere. Nel pomeriggio si svolgeranno quindici seminari tematici dalla corruzione al doping, dall’intreccio mafia e politica alle ecomafie, dall’educazione ai beni confiscati, dall’informazione alle mafie internazionali. Sono previsti, sempre nel pomeriggio, reading letterari, spettacoli teatrali, laboratori e proiezioni di documentari.
Roma sarà protagonista, invece, il 21 marzo, quando nel pomeriggio si svolgerà una veglia di preghiera e di riflessione sulle vittime delle mafie. Sempre il 21 marzo partirà da Roma, la TransumanzaLatina, appuntamento spontaneo e aperto a tutti, che vuole coinvolgere gli attivisti della bicicletta che vogliono raggiungere Latina sulle due ruote. A Latina si potrà arrivare da Roma coprendo tutto il percorso in bici, circondando i laghi bellissimi dei Colli Albani, attraversando i Pratoni del Vivaro, scendendo le vigne dei Castelli, attraversando la Pianura Pontina, costeggiando il mare a Torre Astura. Oppure ci si potrà aggregare lungo il percorso, raggiungendo i transumanti in treno a Castel Gandolfo, a Velletri, a Cisterna di Latina. O ancora si potrà arrivare direttamente la mattina del 22 a Latina e percorrere gli ultimi dieci chilometri della transumanza raggiungendo il corteo di Libera in bicicletta.