Viaggiare e conoscere il mondo essendo ospiti di aziende agricole biologiche, in cambio di manodopera. Questo è il sistema del wwoofing presentato nella sala Consiliare del Comune di Termoli con il convegno intitolato “Wwoofing, la terra ci unisce” e organizzato dallo sportello Eurodesk del Comune di Termoli e l’assessorato alle Politiche agricole della Regione Molise.
Ad aprire il convegno, moderato dalla responsabile dell’Ufficio Europa del Comune di Termoli Angela Costantini, è stato il vice sindaco Maria Chimisso che ha sottolineato l’importanza della valorizzazione del territorio e delle risorse locali come strumento di attrazione turistica.
L’assessore alle politiche agricole della regione Molise, Vittorino Facciolla ha invece riportato l’attenzione sui numeri relativi alle aziende biologiche in Molise spiegando che attualmente la nostra regione ha diecimila ettari di coltivazioni biologiche e nel nuovo PSR c’é stato un implemento di 18 milioni di euro destinati a chi produce bio.
“Il ruolo della politica è anche quello di dare ascolto alle esigenze degli attori locali e accompagnarli nella realizzazione dei loro progetti imprenditoriali” – ha aggiunto l’assessore riportando poi gli esempi di diverse aziende agricole molisane tra le quali la Paladino di Santa Croce di Magliano e l’azienda Di Vaira di Montenero che si dedica all’agricoltura biodinamica.
Il professor Rossano pazzagli dell’Università degli Studi del Molise e preside dei Corsi di Laurea in Scienze Turistiche e Beni Culturali ha fatto un excursus storico di quella che è la tradizione del soggiorno rurale e ha sottolineato l’importanza dell’offerta formativa per i giovani che già attualmente tiene conto della riscoperta del territorio, della campagna e del gusto. ” Si sta gradualmente passando da quello che era un turismo di massa ad una forma più sostenibile di viaggio alla ricerca di esperienze che inevitabilmente vengono dalla valorizzazione delle specificità locali per essere competitivi in un contesto globale” – ha aggiunto il prof. Pazzagli.
Claudio Pozzi presidente del Wwoof Italia APS ha spiegato le peculiarità del fenomeno che porta migliaia di persone a viaggiare in cambio di aiuto all’interno delle aziende agricole biologiche che le ospitano. ” Sono cinque mila i soci viaggiatori in Italia e non abbiamo al momento il dato sui viaggiatori volontari italiani all’estero ma siamo convinti che il fenomeno sta crescendo” – ha spiegato Pozzi -. “Il wwoofing è senza dubbio una forma di turismo ma è soprattutto un mondo basato sulla qualità della relazione umana fondata sulla fiducia”. Pozzi ha anche aggiunto che nessuna azienda biologica deve entrare nel circuito del wwoofing convinta di poter appianare situazioni di difficoltà o carenza di personale “Perché il wwoofing deve rimanere un’esperienza legata al viaggio”. Esperienza che può durare da una settimana a diversi mesi ed è rivolta a tutti; basta iscriversi all’associazione (dal sito www.wwoof.it) ed entrare a far parte così dei viaggiatori volontari scegliere una qualsiasi azienda biologica nel mondo e attendere di essere chiamati per vivere un’esperienza indimenticabile. A chiudere gli interventi dei relatori è stato Giovanni Maccioni funzionario della rete Eurodesk Italia che ha spiegato agli studenti presenti e provenienti dall’Istituto Alberghiero IPSEOA “Federico di Svevia” e dell’istituto Commerciale “Boccardi” di Termoli, come poter trasformare un’esperienza di volontariato in una tappa di crescita grazie al wwoofing.
Maccioni ha anche aggiunto una panoramica sulle diverse opportunità offerte da Eurodesk ai giovani per poter viaggiare in Europa come volontari o con progetti parzialmente retribuiti dalla Comunità europea.
Presenti in sala anche diversi proprietari di aziende bio molisane e anche qualche wwoofer che ha testimoniato la sua esperienza positiva.