Violenza di genere: garantire continuità ai servizi assicurati in Molise dal centro antiviolenza e della casa rifugio dell’Ambito territoriale sociale di Campobasso, le due strutture che a meno di un anno dalla loro apertura sono diventate punti di riferimento per un numero purtroppo sempre maggiore di donne in difficoltà. Delle condizioni necessarie a costruire un percorso certo si è discusso a Palazzo Vitale.
Il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, assieme al direttore del Servizio programmazione delle politiche sociali, Michele Colativa, e alla dottoressa Emma Paola Marinelli, ha incontrato le referenti della cooperativa Befree Molise, assegnataria della gestione delle due strutture.
Fondamentale per i presenti non disperdere il valore di quanto realizzato nell’arco di otto mesi e “avviare un iter lineare che già da adesso ci metta nelle condizioni di assicurare continuità”, ha precisato il presidente.
“A fine mese – ha poi aggiunto –, ci sarà un incontro con il sottosegretario Maria Elena Boschi proprio per fare un punto sulle attività svolte nelle Regioni in materia di sostegno alle donne vittime di violenza. Grazie al lavoro che avete condotto assieme a tutti gli operatori della nostra Rete antiviolenza regionale, porteremo risultati di notevole importanza”.
Dal I novembre 2016 a oggi il Centro antiviolenza ha gestito 26 casi: 20 italiane e 6 straniere, 24 residenti in Molise, 22 con figli e 4 senza. Attualmente sono seguite 13 donne.
Sempre da novembre scorso a oggi, alla casa rifugio si sono rivolte 8 donne: 6 italiane e 2 straniere; 6 residenti in Molise, 4 con figli e 2 senza. Nove, i minori ospitati.
“Siamo pronti ad andare avanti in questa direzione con un’attenta programmazione. In calendario abbiamo nuove iniziative da intraprendere: la più rilevante, sulla quale stiamo lavorando con impegno e serietà di concerto con il Governo centrale, riguarda l’apertura di un nuovo centro antiviolenza così da garantire una più ampia copertura a tutto il nostro territorio molisano”, ha annunciato Frattura.
Di prossima realizzazione inoltre attività di monitoraggio, studio del fenomeno, analisi dei dati raccolti con pubblicazione dei risultati per favorire emersione del fenomeno; attività di formazione degli operatori; borse lavoro e autonomia abitativa per il reinserimento sociale delle vittime.
Soddisfazione da parte di tutti i presenti è stata espressa al termine dell’incontro per la visione comune e condivisa della tematica.