Vincenzo Niro: “In momenti di crisi come quello attuale, il pensiero di Mandela sia di riferimento”

“”Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l’amore, per il cuore umano, è più naturale dell’odio”.
Rileggendo queste righe di Mandela si capisce quanto la lotta che lui ha condotto per 67 anni, molti dei quali in prigione, contro l’apartheid e per i diritti civili, sia assolutamente attuale e quanto il suo esempio possa insegnare agli uomini del nostro tempo elementi di qualificata civiltà”. 

Lo ha detto il Presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo Niro, in occasione del Nelson Mandela International Day che si celebra il prossimo 18 luglio e voluto dalle Nazioni Unite nel 2009 per ricordare la lotta per la libertà e i diritti civili del leader sudafricano.
“Viviamo un mondo –ha continuato il Presidente Niro- in cui in varie parti del medioriente, dell’Asia, dell’America Latina, del nord e centro Africa, ma anche in alcuni luoghi della nostra Europa, si insegna ad odiare. I vari fondamentalismi, quello islamico in modo particolare, che
imperversano nelle diverse società, creando un’interpretazione falsa e strumentale delle religioni, istigano giovani, donne, finanche bambini, all’odio contro un nemico che è tale solo perché professa un credo differente o appartiene a un’etnia diversa. Evidentemente, dietro queste istigazioni, fatte ormai anche via web, ci sono interessi economici, politici e militari che utilizzano i disagi di tante persone, per finalità bieche e indegne di un mondo realmente civile. Un nuovo razzismo religioso e una nuova negazione dei diritti civili, rappresentano i sintomi dell’ennesima pestilenza che affligge il nostro mondo. Non si po’ attendere oltre per creare una cura adeguata a questo male. Come mondo libero dobbiamo trovare dentro i valori più belli dell’umanità, rivenienti da ogni credo e ideologia, la forza per contrapporre la civiltà dell’amore, dell’inclusione e della tolleranza a quella, che molti vogliono, dell’odio, dell’esclusione e dell’intolleranza. Troviamo la forza per fare politiche solidali che esaltino la diversità, non mortificando l’identità, la cultura e le tradizioni dei singoli popoli. Ispiriamoci a Mandela, sapendo che quello che ci attende è un percorso difficile e insidioso, ma che vale la pena di essere affrontato se vogliamo un mondo in cui
valga davvero la pena di vivere”.

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