A chi per una vita ha ritenuto che la politica fosse il terreno sul quale si confrontano e, talvolta, si scontrano diverse visioni della società e sul quale si esercita, in modo trasparente, la rappresentanza di interessi spesso in conflitto anche aspro tra di loro dispiace commentare la notizia dell’arresto dell’assessore Scarabeo. Cosa c’è, infatti, di politico in una vicenda di presunta evasione fiscale e di presunta truffa ai danni di un’istituzione presso la quale si svolge, per mandato popolare, una funzione di primaria importanza? Ci troveremmo (ove, a conclusione dell’iter giudiziario, l’impianto accusatorio della Procura della Repubblica di Isernia fosse confermato) di fronte a una storia di ordinario, ancorché grave, malaffare!
Senonché, la vicenda Scarabeo (a prescindere dagli aspetti e dagli esiti giudiziari che, evidentemente, non ci competono) è comunque la spia di quella commistione tra politica e affari che, coerentemente con il patto trasversale tra potentati affaristici che ne ha consentito la nascita, ha fin dall’inizio costituito la cifra prevalente dell’attività politica e amministrativa della giunta Frattura.
Alla luce di tali considerazioni, mentre torniamo a chiedere ai consiglieri eletti in liste di sinistra di dissociarsi dal governo Frattura, passando all’opposizione, lanciamo un appello alle forze politiche della sinistra, alle forze sociali, all’associazionismo democratico di lavorare insieme alla costruzione di un forte movimento in grado di reclamare e di imporre una svolta profonda nelle politiche regionali, che assuma come centrale la tutela delle condizioni di vita e dei diritti dei molisani.
Silvio Arcolesse – Rifondazione Comunista
Vicenda Scarabeo: incidente di percorso o vizio strutturale della giunta Frattura?
Commenti Facebook