Riceviamo e pubblichiamo
Spettabile Presidente,
Papa Francesco ripete spesso :“Non lasciatevi rubare la speranza”. Queste parole sono risuonate tra noi parroci dopo l’incontro con gli amministratori, lo scorso 07 gennaio a Mafalda, sul problema della viabilità nel nostro territorio; siamo grati a lei e agli altri rappresentanti delle istituzioni, per aver accolto il nostro invito e per quanto è stato pubblicamente comunicato sui futuri interventi, sui progetti in atto e di fondi disponibili. Gli avvertimenti sulla scarsità delle risorse rispetto alle reali urgenze ci hanno lasciato un pò di amarezza; gli stessi amministratori e tecnici, presenti all’incontro, non hanno nascosto
il loro senso di frustrazione, di impotenza quasi, di fronte alle enormi difficoltà economico–‐amministrative che di fatto impediscono di realizzare quanto sarebbe necessario.
Tutti concordano nel riconoscere che ormai gli interventi-tampone sono dei palliativi che non risolvono le gravi criticità; i fondi disponibili sono solo il 10% delle somme necessarie per interventi pesanti, straordinari e definitivamente risolutivi. “Si farà quel che si potrà fare” come pubblicamente è stato promesso.
Entro il 30 giugno prossimo saranno appaltati e aperti i cantieri per alcuni interventi sulle nostre strade, pertanto attenderemo perché vengano realizzati per iniziare a migliorare la viabilità. Conveniamo da quanto si diceva sull’ottimizzazione delle poche risorse, sull’individuazione delle situazioni più gravi, sul coinvolgimento dei sindaci, sul dialogo ed il confronto come metodo da perseguire con caparbietà, favorendo la collegialità e la condivisione territoriale, superando campanilismi, personalismi e contrapposizioni partitiche.
Papa Francesco ancora ci ricorda che “l’unità deve prevalere sul conflitto” e che bisogna operare perché gli opposti raggiungano “una pluriforme unità che genera nuova vita”; ci dice ancora che “il tutto è superiore alla parte” invitandoci a coniugare insieme globalizzazione e localizzazione.
Siamo convinti che deve partire soprattutto dal basso una nuova modalità di rapporto con il territorio che ci è stato affidato e che dovremmo ”lasciare migliore di come lo abbiamo ricevuto”. La nostra area presenta una fragilità forse la più grave di tutta la
regione; questo richiede un’eccedenza di attenzione che non è un privilegio a danno di
altre aree.
Servire i piccoli comuni costa molto, metterli in rete comporta gestioni costose, ma non si possono abbandonare queste comunità; chiediamo alla politica regionale di privilegiare le realtà più piccole e più emarginate con precise scelte prioritarie.
Le persone non sono semplici numeri, né materiale per
statistiche e percentuali;
soprattutto gli anziani, gli ammalati, i ragazzi che devono andare a scuola, i lavoratori
pendolari, hanno una dignità che va comunque difesa perché esprimono il valore assoluto della persona.
Sonodi fatto le nostre ‘periferie’; l’attenzione e il servizio a queste misura il nostro grado di civiltà.
Occorre una visione strategica sul nostro futuro, oculatezza nelle scelte, una buona dose di cultura del bene comune, unatteggiamento non rassegnato né remissivo, capacità politica per scuotere le coscienze di chi ha più alte responsabilità di governo.
L’alternativa è l’inesorabile declino. Noi sacerdoti continueremo ad essere vigili sul nostro territorio, non per giudicare ma per contribuire a costruire, per dare speranza, per sostenere ogni sforzo teso a migliorare le condizioni di vita delle nostre comunità.
Saremo sempre pronti a sollecitare momenti di confronto-incontro tra tutti i responsabili della cosa pubblica, sinceramente interessati al bene delle persone e al futuro dei nostri giovani.
Il nostro vuol essere un richiamo ad un metodo democratico che garantiamo di voler favorire e incoraggiare sempre tra tutte le forzepolitiche e sociali della nostra Regione in virtù della chiamata che abbiamo come parroci di servire le persone conle quali condividiamo ansiee speranze.
Nell’augurio di poter insieme collaborare per un mondo migliore, affidiamo leiedi suoi collaboratori al Dio della Vita, perché possa realizzarsi il desiderio di una fraternità universale che abita e sa prendersi cura del mondo quale casa comune.
Buona Pasqua di Resurrezione.
I Sacerdoti della zona pastorale di Montenero-Castelmauro:
-Sac. Matteo Moccia,parroco emerito di Petacciato
-Sac. Gianfranco Mastroberadino, parroco di Petacciato Parrocchia di San Rocco.
– Sac. Marcello Paradiso, parroco di Petacciato Marina Parrocchia del Sacro Cuore
– Sac. Gianfranco Lalli, parroco di Guglionesi Parrocchia S. Maria Maggiore
– Sac. Daniele Pavone Vice parroco di Guglionesi Parrocchia S. Maria Maggiore
– Sac. Claudio D’Ascenzo,parroco di Montenero di Bisaccia, Comunità Pastorale Madonna della Bisaccia
– Sac. Giuseppe Caserio, parroco di Montenero di Bisaccia, Comunità Pastorale Madonna della Bisaccia
– Sac. Nicolino Calvitti, parroco di Mafalda Parrocchia sant’Andrea Apostolo
– Sac. Franco Pezzotta,parroco di Montecilfone Parrocchia San Giorgio Martire
– Sac. Elio Benedetto,parroco di Palata Parrocchia Santa Maria La Nova
– Sac. Vincenzo Boccardo,parroco di Acquaviva Collecroce, Parrocchia santa Maria Ester
– Sac Angelo Gabriele Giorgetta, di San Felice del MoliseParrocchia Santa
Maria di Costantinopoli e di Montemitro Parrocchia Santa Lucia Vergine e Martire
– Sac. Antonino D’Aulerio, parroco di Castelmauro Parrocchia San Leonardo Confessore
– Sac. Angiolino Boccardo, parroco di Civitacampomarano Parrocchie Santa Maria e S. Giorgio Martire