Nei prossimi giorni presenterò una ulteriore interrogazione per chiedere delucidazioni in merito alla reale disponibilità finanziaria dell’Agenzia Regionale di Ricostruzione Post-Sisma, disponibilità ereditata sia dalla vecchia struttura Commissariale che dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile. Pur restando in attesa della riapertura del tavolo vertenziale presso la Prefettura di Campobasso, così come richiesto dai lavoratori, occorre fare piena luce sulla reale disponibilità economica della Regione Molise ai fini della necessaria risoluzione della vertenza. Quanto sopra evidenziato è fondamentale per permettere la prosecuzione delle attività di prevenzione e tutela del territorio dai fenomeni di dissesto idrogeologico e delle attività inerenti il completamento in tempi brevi della ricostruzione post-sisma. Va tenuto altresì in conto che ad oggi si aggiungono altre criticità nel territorio regionale, come quella riguardante l’inquinamento ambientale nella Piana di Venafro, problematica resa ancor più stringente a causa dell’attività dell’Inceneritore Hera Ambiente e degli ulteriori sviluppi connessi al suo potenziamento. La mancata ricontrattualizzazione di parte del personale dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile ha portato all’impossibilità di gestire alcune competenze specifiche proprie della stessa Agenzia Il riferimento è più precisamente alla Gestione del Rischio e ai piani ad essa collegati, a cui non è stato dato seguito per l’intervenuta soppressione dell’ente. Parte del personale infatti era stato impiegato fin da subito in attività diverse dal sisma, come appunto il dissesto idrogeologico e il rischio ambientale.
L’inerzia della Regione in ordine alla mancata risoluzione della vertenza sta determinando inoltre il blocco delle attività amministrative, a discapito delle imprese che vantano crediti nei confronti dell’ente. Sembrerebbe inoltre che per far fronte a tale situazione di stallo, alcuni lavoratori alle dipendenze dell’Arps e i cui contratti sono scaduti lo scorso 29 Febbraio, continuerebbero tuttora a lavorare presso l’azienda PA Digitale Adriatica Srl, con la promessa della ricontrattualizzazione, atteso che la Regione ha dichiarato alle Parti Sociali che procederà a riassumere soltanto venti unità delle circa 200 unità originariamente contrattualizzate a seguito del concorso. In attesa di verificare tale ultima circostanza, considerata la estrema delicatezza della vertenza, provvederò ad inoltrare comunicazione a tutte le competenti sedi giudiziarie nonchè all’Autorità Nazionale Anti Corruzione.