Francamente, non siamo riusciti a comprendere le motivazioni della nota della FILT e dell’UGL riportata sui quotidiani del 19/12, nella quale, in sintesi, lamentano di non essere stati convocati, pur avendo revocato uno sciopero (indetto però in un periodo vietato – per noi, invece, lo sciopero, con la motivazione del pagamento delle retribuzioni, almeno nelle attuali condizioni, non va fatto), di non aver ricevuto, dalla regione, alcuna nota sul presunto rimedio adottato, impartiscono qualche lezione di democrazia (molti lavoratori sono ex iscritti della Filt ed hanno già ricevuto prova della democrazia), riterrebbero valido solo un accordo che permetta il pagamento, entro il 22 c.m., delle mensilità di luglio (il rimborso Irpef può essere liquidato con qualsiasi mensilità) e settembre, eventuali accordi diversi beneficerebbe alcuni a vantaggio di altri (?).
Tale nota non è, dalle scriventi, condivisibile, perché, da quanto espresso, riscontriamo un “j’accuse” verso tutti, tranne verso la società responsabile, cioè la parte che ha causato tale grave stato di crisi, pur avendo ricevuto dalla regione i mandati di pagamento mensili fino al mese di settembre 2015 e, cosa ancora più grave, nessun cenno nemmeno all’ingente somma trattenuta ai lavoratori sulle buste paga e non cedute ai terzi, ai quali doveva essere versata.
Inoltre, ci sembra anche che sia passato in secondo ordine l’arretrato notevole degli stipendi e, stranamente, le mensilità di cui chiedono il pagamento coincidono con le iniziali proposte della società.
Nessun cenno al fatto che, alla data attuale, l’arretrato, noto ai lavoratori reclamanti, ha raggiunto le sei mensilità e mezza e se qualcuno ha già percepito parte delle mensilità in questione e gli viene riconosciuto il pagamento anche delle mensilità di luglio e settembre non si può certo imputare ad altri di fare discriminazioni.
La proposta iniziale della ditta, che proponeva il pagamento delle mensilità di luglio e settembre a 127 lavoratori e la mensilità di ottobre ai 33 lavoratori (nemmeno tutti nostri iscritti), che avevano in corso pignoramenti e/o ingiunzioni di pagamento, è stata poi corretta con il pagamento di una mensilità e mezza a tutti e rateizzazione, nel corso dell’anno 2016, delle due mensilità e mezza residue(1/2 novembre, tredicesima e dicembre).
I lavoratori, invece, hanno chiesto di pagare due mensilità (considerando la liquidità disponibile), qualunque esse siano, a tutti, posizione corretta e condivisa anche dalle scriventi OO.SS.. D’altra parte gli stessi lavoratori avevano dato la disponibilità di liberare le somme pignorate e/o ingiunte contestualmente al pagamento delle retribuzioni. Con tale scelta, tutti i lavoratori avrebbero pari dignità. Ci chiediamo se tale modo d’interloquire faccia effettivamente gli interessi dei lavoratori.
Faisa Cisal
Filt Cisl
Uil Trasporti