L’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli interviene nel dibattito sulla paventata soppressione della Corte d’Appello di Campobasso e dei tribunali di Isernia e Larino. “Stavolta la battaglia che dovremo ingaggiare insieme a tutte le regioni destinatarie del provvedimento, con cui il prossimo 29 agosto si potrebbe mettere fine alla cosiddetta autonomia giudiziaria del Molise e di molte altre realtà del Paese, non deve limitarsi a essere la solita lotta politica per salvare il campanile e i presidi dello stato sul territorio, ma deve essere incentrata sulla difesa della prerogativa costituzionale della domanda di giustizia, che verrebbe elisa in modo netto se le aule di tribunale e le cancellerie di riferimento nei giudizi di primo e secondo grado si dovessero allontanare dal cittadino, con la visione sempre più periferica di quel giudice naturale che deve essere baluardo e bastione di legalità per tutti”. Un diritto, quello di chiedere e ottenere giustizia, davvero inalienabile, anche per mantenere salde le sentinelle dell’ordinamento giudiziario rispetto al rischio di infiltrazione malavitosa in Molise. “E’ indubitabile che la magistratura debba subire una riforma, perché tutti debbano essere responsabili dell’andazzo dell’Italia, ma non è questo il metodo consigliabile, sguarnendo e annientando simboli di autonomia e di identità, oltre che di legalità e di giustizia. Si concentri lo sforzo per ammodernare l’approccio al contenzioso civile, dove pende una nostra proposta di legge per l’introduzione delle camere arbitrali. Allora potremo davvero parlare di riforma della giustizia e non di soppressione del diritto dei cittadini ad essere garantiti dallo Stato”.
Venittelli: “Non possiamo sacrificare sull’altare della spending review anche l’accesso alla giustizia”.
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