“La verifica politica di maggioranza è partita col piede sbagliato. Non si possono rottamare dirigenti incaricati da pochi mesi e persino assessori regionali soltanto perché non asserviti alle logiche egemoniche all’interno del Partito democratico”. L’onorevole Laura Venittelli interviene così nella fase di confronto che sta caratterizzando il centrosinistra in Regione.
“Mi chiedo quale sia il ruolo del neo segretario Micaela Fanelli, che sembra più la segretaria del Governatore Paolo di Laura Frattura, che un segretario politico capace di tracciare la rotta. Coi repulisti di chi non ha sostenuto loro alle ultime Primarie non si compatta e si slancia verso futuri traguardi il Pd, ma si alimenteranno solo ulteriori tensioni. Non è questo il metodo che la gente ci chiede per tornare a credere nella politica”.
Per il parlamentare molisano è assurdo che Frattura abbia chiesto l’autorizzazione ai partiti della coalizione per compiere delle manovre dentro il Pd, a testimonianza ineludibile di come la campagna elettorale spuria delle Primarie abbia determinato una cessione di sovranità verso esponenti e cordate esterne al Partito democratico.
“Quando si vuol vincere a tutti i costi e imbarcando i consensi lontani dalla base democratica si indebolisce la prospettiva del nostro Partito – continua l’onorevole Venittelli – Frattura la smetta di rincorrere e inseguire rancori e vendette personali e si occupi una volta per tutte dei problemi del Molise”.
Il deputato del Pd evidenzia come non si debbano mettere in discussione le presenza in giunta degli assessori Michele Petraroia e Massimiliano Scarabeo, né i vertici degli enti sub-regionali sia per rispetto dell’elettorato che ha premiato loro alle ultime elezioni regionali, sia per non determinare una dannosa discontinuità nell’opera portata avanti sul territorio e nelle sedi istituzionali in questi ultimi undici mesi.