Una forte affluenza, quella registrata dall’Italia dei Valori in occasione della raccolta firme organizzata anche in Molise, nelle piazze di Termoli Campobasso e Bojano, nella giornata di domenica u.s. per la proposta di legge di iniziativa popolare che riguarda i beni confiscati alla mafia. Oltre 600 sottoscrizioni raccolte in sole tre ore. Una risposta decisamente positiva – ha sottolineato con soddisfazione il segretario regionale IdV Molise Cristiano Di Pietro – indicativa di quanto certi temi riescano a coinvolgere e catturare l’attenzione e il consenso dei cittadini.
Tre i punti centrali su cui poggia la proposta di legge di iniziativa popolare. Primo: rendere sempre più efficace ed efficiente l’Agenzia per i beni confiscati, snellendone le procedure e istituendo un Albo dei beni confiscati con valore costitutivo e di conoscenza legale. Secondo: realizzare un bilanciamento tra le esigenze dello Stato, degli enti territoriali e dei soggetti privati, rendendo disponibili per le finalità dello Stato parte dei proventi derivanti dall’utilizzo dei beni confiscati (e quindi entrati a far parte dell’erario) con la destinazione degli immobili a scopi economici di valenza generale oltre che sociali. Terzo: puntare a rendere produttive le oltre 1.700 aziende confiscate alla criminalità organizzata, affidandone la gestione a soggetti privati con adeguata professionalità sotto il controllo e con il sostegno degli enti pubblici. L’obiettivo è quello di evitare che, nel tempo intercorrente tra il sequestro e la confisca definitiva (mediamente tra i 4 e i 5 anni), durante il quale lo Stato deve accollarsi anche i costi di gestione, l’azienda finisca per fallire (cosa che avviene attualmente nel 90% dei casi). Per questo la nostra proposta prevede che, se entro 90 giorni dalla confisca non è fatta richiesta di utilizzo da parte di associazioni o enti locali, il bene deve essere messo in vendita.
Si parla in tutto di 80 miliardi di beni, tra ville, terreni e altro – ha continuato Di Pietro – una cifra 8 volte più grande della manovra con cui il premier Matteo Renzi intende abbattere il cuneo fiscale. È ora di agire andando ad attingere le risorse necessarie al rilancio del nostro Paese, non più e non soltanto dalle tasche degli italiani – ha concluso – ma da quelle dei mafiosi”.