Ch.mo Rettore Gianmaria Palmieri,
é fresca di giornata la notizia, diramata dal dicastero della Pubblica amministrazione, di voler inserire fra i parametri di valutazione delle prove d’accesso ai ruoli delle amministrazioni pubbliche un punteggio valutativo dell’Ateneo di provenienza, oltre tutti i già stringenti limiti imposti dai singoli bandi di concorso. Ciò costituirebbe una gravissima e gratuita discriminazione, nei confronti di tutti i protagonisti del sistema universitario molisano, studenti e docenti in primis, oltre che un affronto palese a diritti acquisiti quali la parità di chance nel costruire la propria formazione o la propria carriera professionale.
Oltre questa valutazione, ascrivibile senza dubbio fra le ‘questioni di principio’ vi é tuttavia una ulteriore considerazione che non è possibile tacere: il nostro Ateneo, pur avendo notevoli elementi di merito e contrariamente a quanto è possibile constatare con proprio occhio, pecca in qualità a voler dare credito alle famigerate classifiche pubblicate ogni anno da pur autorevoli istituti.
É evidente in questo senso l’emergere continuo e progressivo di quella classificazione tra Atenei di serie A e di serie B che è venuta alla ribalta nel dibattito sulla formazione universitaria e che rappresenta, per l’Unimol, una ragione di riflessione ed uno stimolo al rilancio.
Classificare come ‘di serie B’ un laureato sol perché numeri e parametri tecnici costringono l’Ateneo di provenienza in un “fondo classifica” è meschina negazione di qualsiasi finalità e cultura umanista pur se é proprio in questo concetto che si radica la mission di ogni sistema universitario.
Tanti sono i sacrifici, pur necessari, richiesti ai docenti (blocco degli scatti stipendiali, blocco del turnover over, ecc…) e agli studenti ( ‘adeguamento’ della tassazione, tagli ai servizi, chiusura delle sedi, abbreviazione della settimana,ecc…) e che già da soli minano la sostenibilità di mercato della nostra offerta formativa. Tuttavia non abbiamo stretto tutti la cinghia per vederci precipitare in fondo alle graduatorie nei concorsi pubblici solo per aver scelto l’accoglienza, la familiarità e la sostenibilità economica del Molise e del’ Unimol. Non possamo stare ulteriormente inermi ad osservare l’evolversi della situazione.
Chi mai sceglierebbe più un Ateneo che sa che rappresenta un futuro motivo di penalizzazione per la propria carriera ?
Noi studenti non accetteremo questa classificazione né subiremo silentemente gli ulteriori colpi di scure che minacciano di spingere inevitabilmente verso la chiusura quella che amiamo definire la “nostra Università”. Siamo pronti alla mobilitazione.
La strada del progresso, personale e collettivo, é lastricata di scelte e sacrifici ed é anche a Lei, Magnifico Rettore, che noi studenti tutti chiediamo supporto in questa battaglia per la tutela e la dignità della formazione scelta e quindi per la valorizzazione dei nostri sacrifici. Auspichiamo quindi che Vogliate, in qualità di Magnifico Rettore di un Ateneo lodevole ma costantemente denigrato, far sentire forte la voce Vostra in rappresentanza di tutti gli studenti Unimol che oggi, ancora una volta, osservano impotenti allo smantellamento delle proprie speranze ed aspirazioni.
Massimo M. Barbato
Coordinatore Rete Universitaria Nazionale e Consigliere degli studenti per il Diritto allo Studio