Il Ministero della Salute, in data 30 agosto 2017 ha diffuso un comunicato nel quale ha fatto conoscere le determinazioni della Commissione Europea in relazione a quello che ormai è un vero e proprio scandalo globale dell’alimentare, quale quello delle uova e ovoderivati contaminate all’insetticida Fipronil. Di seguito il testo del comunicato che illustra, senza entrare nel dettaglio, la strategia che verrà adottata dall’UE, ma anche dagli stati membri per tutelare la salute dei consumatori e secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche per evitare di gettare benzina sul fuoco sugli allarmismi che si sono sviluppati anche a causa dei ritardi da parte delle autorità sanitarie, su tutte il nostro Ministero della Salute che dopo i sequestri effettuati negli ultimi giorni, da Nord a Sud, ha dimostrato di aver errato nella valutazione del problema. È chiaro, però, che con una strategia complessiva europea, con l’intensificarsi dei controlli a tutti i livelli ed un’implementazione più rapida di allerte, richiami e ritiri come quelli preannunciati, i consumatori adesso potranno stare più tranquilli. “Ha avuto luogo oggi a Bruxelles la riunione del Comitato PAFF, nella Sezione che si occupa della sicurezza tossicologica nella catena alimentare. La riunione era stata convocata per discutere di aspetti tecnici correlati alla crisi interessante gran parte dell’Unione Europea, conseguente alla contaminazione da fipronil in allevamenti destinati alla produzione di uova.
Sono state assunte decisioni miranti a garantire una maggiore omogeneità nell’approccio al problema e nelle iniziative assunte dagli Stati Membri. In particolare sono stati precisati i termini per la notifica delle allerte nel sistema europeo e il conseguente avvio delle procedure di ritiro e richiamo, le modalità di gestione degli animali e delle uova negli allevamenti interessati dalla contaminazione, sono stati stabiliti i fattori di concentrazione da applicare per la valutazione di conformità degli ovoprodotti. Inoltre, la Commissione europea ha chiesto agli Stati Membri di raccogliere dati nell’ambito di un piano di monitoraggio ad hoc per il settore delle ovaiole in allevamento, sulle uova e sulle carni di ovaiole al mattatoio, per la ricerca anche di altri potenziali antiparassitari contaminanti. Infine è stato richiamato l’obbligo degli operatori del settore alimentare di adottare, alla luce delle comunicazioni sin qui diffuse, misure idonee ad assicurare l’immissione sul mercato di prodotti sani e sicuri.
Il Ministero della salute italiano ha attivamente partecipato alla discussione, descrivendo le iniziative già assunte, esprimendo la propria posizione favorevole alla più ampia armonizzazione dell’approccio alla crisi e assicurando la piena disponibilità a proseguire nell’attività, in collaborazione con le altre strutture del sistema di sicurezza alimentare nazionale e comunitario, anche sulla base di quanto deciso .”