“Uno scatto, un’impressione”:progetto che mira a far raccontare ai ragazzi immigrati attraverso le foto ciò da cui sono rimasti colpiti

È in corso di svolgimento a Petacciato, nell’ambito dell’Estate Petacciatese 2016, una interessante mostra fotografica dal titolo “Uno scatto, un’impressione – In uno scatto quello che mi ha colpito: una persona, una storia, un luogo”, realizzata nell’ambito di un progetto che mirava a far raccontare ai ragazzi immigrati provenienti dall’Africa e dall’Asia ospitati presso il Centro di Prima Accoglienza “Le Dune” di Petacciato, attraverso uno o più scatti fotografici, ciò da cui sono rimasti colpiti.
Ciascun ragazzo ha provato a fotografare una persona, un luogo, una situazione, etc., in modo che ciò da cui la pellicola veniva “impressionata”, potesse rappresentare, in qualche modo, un ricordo, un’esperienza vissuta, un flashback, una reminiscenza, etc..
L’altro scopo dell’iniziativa, era quello di sensibilizzare i migranti richiedenti protezione internazionale, alla conoscenza più approfondita del territorio circostante, e questo attraverso immagini capaci di coglierne aspetti particolari.
Attraverso questa attività gli immigrati hanno avuto modo di raccontare di sé e della propria visione del futuro, valorizzando e sviluppando il proprio rapporto con il territorio fisico e con il tessuto sociale e relazionale.
La realizzazione della mostra ha offerto l’opportunità a quei migranti che vi hanno partecipato di parlare di sé, di valorizzare le storie comuni, di riconoscersi e di riconoscere nelle esperienze di altri parte della propria biografia.
La mostra è aperta a tutti e chiude i battenti il sette agosto.
Tale progetto, proponendosi di favorire l’inserimento e l’integrazione dei richiedenti asilo nel tessuto sociale, ha avuto lo scopo, ancora una volta, di promuovere l’importanza dell’integrazione sociale e culturale per i migranti presenti sul nostro territorio. Come? Attraverso una “comunicazione sociale e culturale” da parte degli stessi nei confronti dei cittadini di Petacciato, e non solo, per renderli partecipi delle problematiche dell’accoglienza, motivandoli nel conoscere le diverse culture attraverso il racconto fotografico di stili di vita e tradizioni diverse, creando consapevolezza che solo attraverso le differenze si apprende, trasformando quest’ultime in opportunità di crescita personale.

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