(Adnkronos) – Da Napoli fino a Roma, Genova e Torino, continuano le proteste in diverse università italiane a sostegno della popolazione palestinese. Il dibattito su Gaza si fa sempre più acceso e gli studenti dei collettivi chiedono di interrompere gli accordi di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica con le università israeliane. Sulla questione è intervenuto oggi il professor Massimo Cacciari. "Bisogna essere pro Palestina e pro Israele ed essere assolutamente contro la leadership palestinese e quella politica israeliana. Sono quest'ultime il vero disastro", afferma all'Adnkronos il filosofo convinto che le università debbano continuare ad essere luoghi di confronto. Quanto alla cooperazione con gli atenei israeliani per progetti scientifici e industriali, il filosofo e saggista ritiene "assurdo bloccare i rapporti. Questo vale anche per la Russia. E' chiaro che tutto cambia se si trattasse di collaborazioni in materia militare per cui l'Italia dovrebbe restarne fuori". Restando sui rapporti, al di là delle università, "è sacrosantamente giusto essere con il popolo palestinese così come con quello israeliano e contro gli attuali leader che portano al massacro, sia gli uni che gli altri". ''Quello che sta accadendo in alcune Università è inaccettabile, non va sottovalutato…'', ha commentato dal canto suo l'ex ministro dell'Istruzione del Berlusconi quater, Mariastella Gelmini, che teme escalation e invita a non ''boicottare'' i rapporti con Israele. "C’è un antisemitismo -avverte l'attuale senatrice e portavoce di Azione- che serpeggia ed esplode proprio in quelli che dovrebbero essere luoghi di cultura, di pluralismo, di incontro, di libero dibattito. Impedire il confronto o stralciare accordi scientifici e di collaborazione con gli atenei israeliani, come accaduto a Torino, è un grave errore". "Così come è un errore -rimarca- far coincidere il popolo israeliano con Netanyahu: anche il più severo giudizio sul premier non può portare a disconoscere il diritto di Israele ad esistere. Questo clima di contrapposizione non aiuta nessuno. Le relazioni che l’Italia ha con Israele da anni, anche attraverso le Università, vanno ulteriormente consolidate, non boicottate", mette in guardia Gelmini. In un comunicato il collettivo della Sapienza 'Cambiare rotta' ha chiesto "le dimissioni della rettrice Antonella Polimeni dal comitato tecnico-scientifico di Med-Or" e annunciato l'occupazione di alcuni ambienti del rettorato. Momenti di tensione si sono invece verificati all'università di Genova, quando la protesta dei collettivi si è spostata davanti alla sala che ospitava la riunione del Senato accademico e un gruppo autonomo di studenti ha prima interrotto la riunione e poi si è introdotto nella stanza del rettore Federico Delfino, apostrofandolo al grido di "genocida" e "assassino". Un episodio che ha portato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini a esprimere "totale sostegno ai rettori Polimeni e Delfino". "L'occupazione del rettorato de La Sapienza e l'aggressione al rettore dell'Università di Genova sono azioni squalificanti che vanno ben oltre la libera manifestazione del pensiero o la protesta pacifica. Le Università non sono zone franche dove si possono mettere in atto intimidazioni o compiere reati. La violenza che alcuni collettivi stanno imponendo all'intera comunità accademica è intollerabile e vede come principali vittime proprio gli studenti. Condanno fermamente quanto sta accadendo e ringrazio le forze dell’ordine per il loro sostegno", ha affermato in una nota. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Università, da Roma a Torino continuano proteste anti-Israele
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