Nella conferenza stampa convocata d’urgenza a Campobasso, venerdì 5 dicembre, è stato dato l’annuncio del funerale imminente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, a causa dei pesanti tagli subiti per effetto della legge di stabilità: 4 milioni di euro tolti al sociale con la conseguenza di decretare la fine del milione e oltre di persone cieche e di famiglie italiane che vivono il dramma ed il dolore della cecità.La giornata internazionale della disabilità, celebrata a Roma lo scorso 3 dicembre a Palazzo Chigi, con la partecipazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dei Ministri Lorenzin e Poletti, è stata una grande beffa. Così ha esordito in conferenza stampa il presidente regionale dell’Unione molisana Marco Condidorio: nella giornata dedicata alla disabilità si è parlato tanto di non autosufficienza, tema che sicuramente ha delle priorità, ma non è l’unica situazione drammatica del paese. Lo Stato, prosegue Condidorio, considera le decine di migliaia di ciechi italiani quali esodati sociali, emarginati e non cittadini al pari di tutti gli altri.
Al fianco dell’Unione nella sua battaglia per la civiltà contro la violazione dei diritti umani, sono intervenuti in tanti per pronunciarsi contro la legge di stabilità: dal Presidente della Provincia Rosario De Matteis a Gigino D’angelo Sindaco di Montefalcone, dall’Assessore alle politiche sociali comunali Alessandra Salvatore al Sindaco di Campobasso Antonio Battista. Quest’ultimo ha voluto riconoscere con forza l’azione svolta in Campobasso e in Molise dall’associazione, per il suo valore indiscusso e soprattutto per i servizi insostituibili messi in campo quotidianamente sul territorio. La Consigliera regionale Nunzia Lattanzio, infine, ha dichiarato, a nome anche dell’Assessore regionale alle Politiche Sociali Michele Petraroia, il suo impegno a portare la questione all’ordine del giorno del prossimo consiglio regionale, affinché il Governo e la maggioranza parlamentare diano un preciso cenno di attenzione verso le problematiche della disabilità visiva e, nella seconda lettura della legge di stabilità in Senato, provvedano a restituire fondi sufficienti all’Unione.E’ vergognoso, aggiunge Condidorio, che i cittadini in maggiore situazione di disagio e fragilità debbano richiedere con forza l’attenzione dello Stato. Già, in passato, il Governo ha cercato di annullare quegli Enti ritenuti inutili che non erogavano servizi, ma l’Unione non è un ente inutile: è un’ associazione storica ( costituitasi a Genova il 26 ottobre 1920), un ente di promozione sociale che tutela gli interessi morali e materiali dei ciechi e degli ipovedenti per effetto del D.P.R. 23/12/1978 ( G.U. 3/3/1979 n. 62). E’ negli scopi dell’Unione la volontà, oggi divenuta emergenza, di sostituirsi a quei gap, oramai voragini, lasciate dallo Stato, dalle Regioni, dai Comuni e dagli Ambiti territoriali. L’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti segue sin dalla nascita le persone in situazione di disabilità visiva: nei percorsi scolastici, nella formazione, nell’inserimento lavorativo, nella vita da persone adulte e libere. La Mission dell’Unione è il suo valore umano e strutturale, presente anche nello Statuto: quello di rendere liberi, autonomi, forti e vere tutte quelle persone che nascono o diventano cieche. Lo fa – aggiungono Marilena Chiacchiari, vice presidente della sezione provinciale di Isernia, e Annamaria Di Stasio, presidente della sezione provinciale di Campobasso – attraverso iniziative quali i campus riabilitativi, le campagne di prevenzione e i servizi di patronato, nonché formando e attivando risorse di personale con competenze altrimenti inesistenti.
All’accorato appello del presidente dell’Unione molisana Marco Condidorio, alla politica molisana tutta, nella speranza che possa farsi portavoce del reale significato dell’Unione quale contenitore di servizi e progettualità, che altrimenti non troverebbero alcun sostegno, hanno risposto anche i due Prefetti Filippo Piritore e Francescopaolo Di Menna, l’Onorevole Deputato Laura Venittelli e il Vice Presidente della Giunta Michele Petraroia, facendo pervenire in conferenza stampa una nota con cui dichiarano il proprio impegno a voler segnalare la problematica al Ministero dell’Interno e al Governo Centrale.