Da un’analisi effettuata dal centro studi di Unimpresa viene fuori che in Italia c’è meno disoccupazione, ma più lavoratori precari. Ora sono oltre 9,3 milioni gli italiani che non ce la fanno e sono a rischio povertà.Un dato in progressivo aumento come dimostra il fatto che in un anno sono entrate nell’area grigia del disagio sociale 63mila persone in più. Il fenomeno non continua a crescere, in particolare, aumentano gli occupati-precari: in un anno, infatti è aumentato il lavoro non stabile per circa 200mila soggetti. Ai “semplici” disoccupati, quasi 3 milioni, vanno aggiunti i 6,34 milioni di lavoratori in condizioni precarie o economicamente deboli tra cui i contratti di lavoro a tempo determinato, quelli part time (737mila persone), quelli a orario pieno (1,73 milioni), i lavoratori autonomi part time (823mila), i collaboratori (327mila) e i contratti a tempo indeterminato part time (2,71 milioni).
Un’Italia che nonostante i commenti positivi di chi governa stenta a crescere e sprofonda sempre di più in una miseria sociale dalla quale sarà difficile venir fuori se non si cambia radicalmente la politica del lavoro.
Alfredo Magnifico
Unimpresa: 9 milioni di italiani a rischio povertà
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