Pietro Colagiovanni*
Il territorio: siamo in Veneto, in una delle zone più importanti per la produzione vinicola italiana. Siamo infatti nel cuore della Valpolicella, patria di uno dei vini italiani più famosi al mondo, l’Amarone. Il vino di questa settiamana viene prodotto a Mazzano di Negrar, frazione del Comune di Negrar di Valpolicella, in provincia di Verona. Comune di circa 17.000 abitanti si estende nella parte più orientale della Valpolicella.
Abitato sin dall’antichità, ha vestigia dell’epoca romana. Dopo la fine della dominazione scaligera passò ai Visconti e poi entrò a far parte del territorio della Serenissima, di cui restano numerose ville patrizie. La sua vocazione alla viticoltura è antica, sin dai tempi dei romani ed oggi con il successo mondiale dell’Amarone questo territorio (la Valpolicella) ha conosciuto una grande riscoperta ed intensi flussi turistici legati proprio alla produzione vitivincola. La cantina Viviani coltiva 10 ettari di terreno in collina a 350-400 metri d’altezza.
Guidata da Claudio si è nel tempo indirizzata ad una produzione di qualità (80.000 bottiglie l’anno), che privilegia le tecniche colturali in vigna piuttosto che l’utilizzo di prodotti di sintesi. L’azienda, un punto di riferimento dell’intera Valpolicella, ha puntato decisamente sull’agricoltura ecocompatibile. La sua produzione è la sintesi della Valpolicella e spazia su tutti i nomi che hanno dato visibilità mondiale alla sua produzione: Amarone, ovviamente, ma anche Valpolicella Ripasso, Valpolicella Classico e Recioto della Valpolicella.
Il vitigno: questo prodotto giovane e di pronta beva è realizzato con un blend tra i più classici della Valpolicella. Il 70% è Corvina, vitigno a bacca nera che è la base per la produzione di tutti i prodotti della Valpolicella, Amarone incluso. E’ coltivato nel veronese ma anche nella vicina Lombardia, nella zona del Garda. Raramente utilizzato in purezza produce vini dal colore rubino con intese note di frutta rossa, amarene soprattutto e di fiori come la viola. Il restante 30% è Rondinella, vitigno a bacca rossa ritenuto autoctono del veronese. Anch’esso è coltivato anche nella vicina zona del Garda lombarda. E’un vitigno che dà un ottima e stabile produzione, con una forte carica zuccherina, tanto da essere il vitigno migliore per la produzione del passito dolce, il Recioto della Valpolicella. Il nome deriva dal colore molto scuro della bacca, tale da ricordare il piumaggio delle rondini.
Il vino: parliamo di un vino giovane (2018), la prima linea della produzione della cantina. Fermenta in acciaio in modo spontaneo grazie a lieviti indigeni e lì affina per alcuni mesi. Completa il suo percorso con due mesi di ulteriore affinamento in vetro, dopo l’imbottigliamento. E’un Valpolicella Classico, perchè prodotto in uno dei 5 comuni con la tradizione più antica nella produzione del Valpolicella. Il colore è un rosso rubino vivace e allegro.
Al naso ha sapori croccanti ed equilibrati, di frutta rossa, quella di bosco in particolare, con qualche leggera tonalità di erba aromatica. Al sorso è leggero e scorrevole. E’ fresco ma è ben equilibrato da una trama gentile di tannini. Beverino e piacevole è ideale per pranzi della tradizione casalinga, soprattutto primi con sughi al pomodoro con verdure o pesce . Una bottiglia soprendente, elegantemente semplice, con un prezzo di grande convenienza. Assolutamente consigliabile
Valutazione: 3,5/5
Prezzo medio: 7 euro
Rapporto qualità/prezzo: molto favorevole
* fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais
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