Pietro Colagiovanni*
Il territorio: in tutte le regioni italiane si produce vino, inclusa la più piccola di tutte la Valle d’Aosta. E qui ai piedi delle montagne più imponenti d’Italia una viticoltura di nicchia si arrampica sulle pendici montuose per coltivare vitigni per lo più autoctoni, numerosi e vari.
La cooperativa Cave Blancd de Morgex et de La Salle, una delle più rilevanti della Val d’Aosta ha sede a Morgex, piccolo centro di 2000 abitanti nella Valle d’Aosta nordoccidentale. In epoca romana a Morgex passava la via delle Gallie, la strada fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padania alla Gallia. Nei secoli è stato snodo militare ed oggi è un centro turistico, sia estivo che invernale considerata la sua vicinanza a rinomate e famosissime stazioni sciistiche come Courmayer.
La coltivazione del vitigno autoctono prie blanc con cui è prodotto anche il vino di questa settimana è un altro motivo di interesse per questo piccolo comune posto a 900 metri sul livello del mare. Da vedere oltre ovviamente alle attrazione turistiche del comprensorio montano sono, in paese, la Tour de l’Archet e in località La Riune il Castello Pascal de La Ruine nonché diverse fortificazioni militari della zona.
Il vitigno: il Rayon è ottenuto in purezza dal vitigno autctono valdostano Prie Blanc. Di origini incerte, forse proveniente dalla Savoia, ha una lunghissima tradizione colturale su questi impervi pendii. La sua resistenza alle gelate e la sua spiccata acidità lo rendono adatto ad una coltivazione di montagna sino a 1000 metri di altitudine, quota cosiderata quasi impossibile per un vigneto tradizionale. Dà origine a vini dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, dai profumi fruttati ed erbacei e dalla freschezza significativa. E’utilizzato per produrre sia vini fermi, come è il caso nostro, sia spumanti.
Il vino: la Cave Blanc de Morgex et de La Salle è una cantina cooperativa fondata nel 1983 e riunisce circa 100 soci. I circa venti ettari di proprietà sono situati tra i 900 e i 1200 metri, ai piedi dei ghiacciai del Monte Bianco e sono incentrati nella produzione, rispettosa della tradizione, del vitigno principe della Valdigne il Priè Blanc. Il Rayon vine prodotto in modo tradizionale con un lungo batonnage in vasca e senza stabilizzazione né chiarifica. Il risultato è un vino dal colore paglierino con qualche riflesso verdolino con preponderanti profumi di frutta bianca mescolati a chiari richiami della montagna, erba e fiori alpini in particolare. Al sorso il mix fruttato minerale si ripropone ma la preponderante acidità del vitigno alla fine la fa da padrone, schiacciano un tantino l’interessante e particolare bouquet del vino. Probabilmente si tratta di un vitigno che può dare il meglio di sé nella produzione di spumanti mentre per il vino fermo pur esprimendo il territorio difficile in cui la vite veine coltivato rischia di essere subordinato alla sua spiccata freschezza. Gli abbinamenti non possono non risentire di questa notazione e quindi il Rayon si accompagna bene a piatti abbastanza carichi di grassi, come una fruttura di pesce.
Valutazione: 3,375/5
Prezzo medio: 15 euro
Rapporto qualità/prezzo: non particolarmente favorevole
* fondatore e amministratore del gruppo Terminus, giornalista, sommellier Ais
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