Pietro Colagiovanni*
Il territorio: “La vigna è vita”: così si legge nella Home Page della cantina Chionetti, storico produttore di questo vino rosso piemontese tra i più famosi al mondo, ottenuto dall’uva Dolcetto. E che in provincia di Cuneo a Dogliani (che dà il nome alla Denominazione, una Docg) la vigna sia vita, storia, cultura e tradizione è ovvio: siamo in uno dei templi della vinificazione italiana, una zona riconosciuta proprio per il suo panorama vinicola dall’Unesco quale patrimonio dell’umanità. L’azienda Chionetti ha sede e produce proprio a Dogliani, paesino di quasi 5000 anime in provincia di Cuneo. Centro abitato sin dall’epoca preromana, divenne parte del regno dei Savoia nel 1600. Nel 1800 Dogliani assunse la sua riconoscibile fisionomia attuale grazie all’opera dell’architetto eclettico Giovanni Battista Schellino che vi realizzò numerose opere, tra le quali spiccano l’Ospedale Civico l’ingresso monumentale al cimitero e la parrocchiale santi Quirico e Paolo. Dogliani è comunque anche, forse soprattutto i suoi vigneti di dolcetto, come quelli che in contrada Valdiberti, portano all’ottima bottiglia di vino di questa settimana.
Il vitigno: il vino di questa settimana è realizzato al 100% con uva Dolcetto, vitigno a bacca rossa diffuso in diverse regioni italiane ma che ha trovato in Piemonte, specie nelle Langhe in provincia di Cuneo, nell’Astigiano e in provincia di Alessandria la sua terra di elezione. La prima citazione scritta di questo vitigno si trova proprio nell’archivio comunale di Dogliani. E’un testo del 1593 che riguarda le tempistiche della vendemmia in cui si parla dell’uva Dozzetti. Il suo nome deriva dalla particolare dolcezza della polpa, mentre il dolcetto dà vita a vini rossi asciutti e di buona tannicità.
Il vino: il Briccolero Docg 2018 si affina per un anno, dopo la fermentazione, prevalentemente in vasche di cemento. Un 10% – 15% va invece in botti di rovere grandi. Prodotto in 25.000 bottiglie rispetta tutti i dettami dell’agricoltura biologica e nelle vigne all’interno del cru di San Luigi, da dove si origina il vino, sono banditi gli interventi chimici. Il risultato è di grande qualità e di grande spessore. Dal colore rosso rubino compatto con qualche riflesso porpora esprime un bouquet di profumi di frutta rossa e di bosco con una nota di liquirizia, un bouquet elegante ed equilibrato. Al sorso questo mix armonico e sobrio, persistente e gradevole si traspone nella sua intierezza. Il risultato è un vino godibile ma di spessore, di personalità. Un vino molto buono con una grande storia ed una grande tradizione alle spalle, un vino che ti parla in modo sincero di quello che c’è dietro la sua produzionne: lavoro, serietà, passione e amore. Con una buona struttura ma non eccessiva (13,5% il grado alcolico) è un vino perfetto con primi e secondi piatti di carne. Ottimo con una scaloppina ai funghi.
Valutazione: 4,5/5
Prezzo medio: 13 euro
Rapporto qualità/prezzo: favorevole
* fondatore e amministratore del gruppo Terminus, giornalista, sommellier Ais
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