Pietro Colagiovanni*
Il territorio: ritorniamo in Campania e ritorniamo in Irpinia, la culla della rinascita enologica di questa regione. Siamo in provincia di Avellino, nel comune di Santa Paolina (1200 abitanti), nella frazione di Taverna della Figura. Abitata dall’uomo sin dall’età neolitica è una zona da sempre con a forte vocazione agricola. In un memoriale dell’abbazia longobarda di Santa Sofia dell’anno 1041, infatti, si parla del sito collinare di Santa Paolina come di una “terra promessa”. E l’azienda agricola Vigne Irpine, un’azienda fondata nel 1999 da un gruppo di amici appassionati e competenti nella viticoltura ha voluto trasformare in realtà questa promessa medievale. La storia permea di sé anche questa dinamica realtà produttiva. La sua sede è infatti una ex stazione di posta, un edificio storico di fine Settecento accuratamente restaurato, situata su quella che un tempo era l’unica strada di collegamento tra il porto di Napoli e quello di Bari. Fondamentalequindi è il rapporto con il territorio, una delle cifre più significative nel risorgimento vitivincolo campano, ed irpino in primis. La coltivazione di Greco di Tufo ed Aglianico in zona si perde nella notte dei tempi, con una pergamena che parla di coltura della vite risalente al 1168. Santa Paolina, oltre che per il vino, è ricordato per la lavorazione del Tombolo, lavorazione artigianale tradizionale delle donne del posto, che produce pizzi e merletti di grande qualità.
Il vitigno: il Taurosae è prodotto in purezza con Aglianico. Si tratta di uno dei vitigni a bacca rossa più noti ed eponimo della produzione vinicola in regioni come la Campania e la Basilicata. Si coltiva praticamente in tutto il centro e il sud d’Italia ma in Campania ha trovato una delle sue terre d’elezione. Le sue origini non sono certe e anche la tesi, tra le più accreditate, che provenga dalla Grecia, dalla Tessaglia in particolare non è universalmente accettata. Il nome, secondo questa teoria, sarebbe originariamente quello di Hellenico e poi, in epoca aragonese si trasformò la doppia ll nel modo spagnolo con il risultato finale di Aglianico. Il vitigno inoltre è caratterizzato da una grandissima varietà di biotipi, tanto che qualcuno parla più di vitigno popolazione che vitigno singolo. Come che sia in Campania e nell’Irpinia l’Aglianico trova le condizioni ideali per produrre vini di grande qualità, prediposti anche a lunghi invecchiamenti in botti. Il legno infatti dona morbidezza ai vini di Aglianico che presentano solitamente acidità e tannicità rilevanti.
Il vino: il rosato Taurosae 2019 di Ville Irpine è un vino di grande intelligenza e versatilità, che si affianca, quasi in sordina, ad una produzione della cantina centrata sui grandi nomi della viticoltura campana (Vigne Irpine produce ottimi Greco di Tufo, Fiano, Coda di Volpe, Falanghina tra i bianchi e, tra i rossi, un eccellente Taurasi). Come detto la cantinaVigne Irpine nasce nel 1999 dalla passione di alcuni amici per la viticoltura di qualità e nel tempo, con l’impegno per una viticoltora rispettosa del territorio e della sua tradizione e l’utilizzo di prassi ecocompatibili ha ottenuto numerosi riconoscimenti. E il Taurosae è un prodotto che rispecchia appieno questa filosofia. Le uve sono raccolte a mano a fine Ottobre. Grazie ad una pressatura soffice viene ridotto di molto l’utilizzo dei solfiti, un passaggio molto apprezzabile e coraggioso visto che l’uso, e spesso l’abuso, di solfiti è una delle vere e proprie piaghe della viticoltura moderna. Fermenta in acciaio per 10 giorni e affina in bottiglia per circa 3 mesi. Il risultato è una bottiglia di grande qualità, ad un prezzo favorevole, una rara avis nel mondo inflazionato dei rosati un tanto al litro. Il colore è un rosa tenue e delicato, i profumi fruttati intensi ma equilibrati. Al sorso, nonostante una struttura non banale (13,5 gradi) risulta piacevole e di facile bevibilità. L’acidità , la freschezza non è sbilanciata, il profumo fruttato si trasforma in un equilibrato mixage di sapori capaci di evocare il territorio,le sue colline, i suoi alberi, i suoi frutti, i suoi profumi. Un altro punto di forza del Taurosae è la versatilità di abbinamento. Non dico che sta bene con tutto, ma quasi. Compagno gradevole e non invadente di primi piatti, anche di carne, di preparazioni a base di uova, si abbina bene anche secondi di pesce e formaggi freschi o non troppo stagionati. Insomma un gioiellino produttivo ad un prezzo interessante.
Valutazione: 4/5
Prezzo medio: 10 euro
Rapporto qualità/prezzo: favorevole
* fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais
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