Un Primo Maggio anche nel Molise per rilanciare l’ unità dei lavoratori e di tutti gli oppressi nella lotta di classe.
Unità che deve costruirsi tra soggetti politici, sindacali e sociali sì diversi, ma legati dall’ intento di costruire un’altra società, dove le esigenze dei lavoratori, dei disoccupati, dei migranti, dei precari, dei senza casa, degli anziani disagiati e in generale delle classi meno abbienti, la lotta contro l’oppressione di genere, siano la priorità da affrontare e non la parte sociale contro cui scaricare la crisi che, invece, deve essere pagata da quella minoranza di capitalisti e banchieri che hanno causato l’attuale disastro.
Ma per questo serve anche l’unità tra lavoratori italiani e migranti, in grado di respingere le vergognose e vigliacche campagne di odio razzista, che ancora nel terzo millennio degradano e infestano la nostra società: una guerra tra poveri utile solo conservare il potere capitalistico e il suo sistema, cioè lo sfruttamento di tanti a vantaggio di pochi.
Campagne che di recente si sono acuite nella provincia di Isernia, immancabilmente infarcite dalle idiozie criminali nazifasciste, impunemente diffuse anche in sale istituzionali invece di essere messe al bando. Mentre qualche toga nera pentra– fallendo miseramente – aveva inteso “processare” l’antifascismo molisano e con esso il PCL MOLISE, con motivazioni che abbiamo eccepito giuridicamente grottesche, tentando di reprimere la legittima libertà di espressione proprio contro quest’apologia del crimine nazifascista diffusasi in loco.
Ma c’è anche da resistere a quella stessa campagna in versione più subdola dell’attuale governo Renzi-Gentiloni, mal celata sotto una sorta di mesto buonismo.
Così come occorre rilanciare anche dal Molise l’unità tra studenti e lavoratori, perché solo essa può ribaltare la controriforma della scuola del governo Renzi e l’alternanza scuola-lavoro (cioè lavoro gratuito).
Anche dal Molise, la data del Primo Maggio deve porre in risalto, in ogni sua forma espressiva (politica, culturale, artistica, sociale), le iniziative di lotta – per noi in direzione anticapitalistica – che abbiamo sinora portato avanti e che dobbiamo continuare, nel Molise e nel Paese, per costruire l’iniziativa di massa.
Dalle lotte dei lavoratori a quelle contro la devastazione ambientale, il saccheggio di risorse pubbliche tolte alle cose socialmente utili e all’occupazione, ad opera delle varie cricche borghesi operanti in questa regione; dalle lotte delle donne contro l’oppressione di genere dentro l’oppressione di classe, a quelle dei migranti, per la difesa del diritto alla salute duramente attaccato anche nel Molise, sino alla resistenza contro la repressione e l’involuzione autoritaria.
Anche dal Molise può partire un contributo per un Primo Maggio che contribuisca a costruire una piattaforma su cui unire lavoratori di ogni colore e le classi popolari: per l’abolizione del jobs act e di tutte le riforme che hanno precarizzato il lavoro; per l’abolizione della controriforma Fornero e per il ritorno ad una pensione dignitosa dopo 35 anni di lavoro, calcolata con il metodo retributivo; per l’abolizione del Decreto Lupi e per il diritto alla casa; per la libertà da razzismo e xenofobia; contro la riforma della scuola Renzi e la truffa del lavoro gratis chiamato alternanza scuola/lavoro; per il diritto alla salute e per una sanità pubblica riqualificata.
Il Coordinatore Regionale PCL Tiziano Di Clemente
Un primo maggio nel Molise per unire lavoratori italiani e migranti contro capitalisti e banchieri
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