Un Piano per il Lavoro che aiuti ad agganciare la ripresa economica nazionale

Madre Teresa di Calcutta paragonava i bisogni dell’umanità all’immensità degli oceani ma contestualmente agiva su ogni povero per soccorrerlo anche nelle necessità elementari. Papa Francesco ci ha ricordato la scorsa settimana che nel 2015 un miliardo di esseri umani soffrono la fame ed ha chiesto un mutamento delle politiche mondiali dominate dalla speculazione finanziaria. Più sommessamente in Europa cresce una spinta popolare che sollecita Bruxelles a cambiare rotta e sostituire i parametri dell’austerità con le misure in favore del lavoro.  TSIPRAS in Grecia, Podemos in Spagna e la Coalizione Sociale di Landini in Italia pongono con forza il primato dei bisogni essenziali dell’uomo sulle regole costruite dalle banche centrali. La sinistra riformista ha vestito i panni dei conservatori e non riesce a imporre un mutamento di passo sostanziale alla Merkel, ma ciò non significa che non sia riuscita a cogliere degli obiettivi intermedi che si orientano alla crescita dell’occupazione e alla tutela dello stato sociale. L’impressionante mole di liquidità immessa dalla BCE di Mario Draghi sui mercati, ripercorre le scelte delle Banca Centrale Americana che iniettando danaro su indicazione di Obama ha fatto partire la ripresa economica portando il tasso di disoccupazione al 5%. La svalutazione dell’euro sul dollaro che consegue da queste scelte aiuterà le imprese ad aumentare le esportazioni ed il crollo del prezzo del petrolio abbassa la bolletta energetica del nostro paese. In questo contesto l’Italia può tornare a credere nel futuro, investire nelle imprese e creare nuovi posti di lavoro, a partire dal Mezzogiorno per trattenere sul territorio i giovani qualificati. Su questo versante le assunzioni della FIAT-FCA a Melfi con l’anticipazione di sostenere la produzione nei propri stabilimenti del Centro-Sud ( Termoli, Val di Sangro, Cassino, Pratola Serra, Foggia e Pomigliano oltre a Melfi ) è una buona notizia per il Molise che con gli incentivi dell’area di crisi può restituire competitività alle aziende dell’indotto auto di Pozzilli ( Pro.ma, Sata sud, Atme, ecc. ) attraendo nuove commesse e nuovi investimenti. Il Molise può beneficiare meglio di altri territori delle opportunità di ripresa del settore automobilistico consolidando i 4.500 addetti già occupati e puntando a superare i 5 mila. Altra buona notizia è l’avvio di 4 mila assunzioni alla Telecom, subito emulata da Unicredit e altre aziende che contribuiscono a invertire il trend da negativo a positivo. Il Molise beneficerà parzialmente di tali opportunità ma è preferibile un quota modesta di assunzioni a numeri possenti di licenziati. A ciò si aggiungerà il riparto dei 100 mila docenti immessi in ruolo che anche scontando la riduzione degli alunni su base regionale sarà pari al doppio dei dipendenti della GAM. Per fine mese saranno pubblicati due bandi regionali per l’occupazione pari a 600 mila euro e 1,9 milioni di euro che si sommeranno ai 166 posti riservati al Molise per il Servizio Civile a cui si aggiungeranno entro due settimane altri 111 posti per i nostri giovani finanziati con risorse nazionali. Entro aprile si completeranno i bandi della Garanzia Giovani sui tirocini, formazione e bonus per 5 milioni di euro, e cominceranno a produrre effetti occupazionali i 6,5 milioni di euro investiti sul socio-sanitario e sull’assistenza domiciliare integrata. Ci sono tutti i presupposti per far ripartire il nostro sistema produttivo riuscendo a scavalcare il monito della Corte dei Conti che ci intima di chiudere le 158 società partecipate e il monito dei Sindacati che sollecitano il mantenimento e l’estensione del ruolo di soggetto gestore di imprese da parte della Regione. Per questo mi appello alle forze più responsabili che operano sul territorio per non far perdere al Molise il treno della ripresa economica nazionale.

Michele Petraroia

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