Martedì 2 marzo un anno esatto dal primo contagio da Covid in Molise. In un anno nulla è stato fatto, – afferma il consigliere regionale Fontana – nulla di ciò che ci diceva il governo nazionale, nulla di ciò che la stessa Regione, l’Asrem e il Commissario avevano annunciato (il piano definitivo per l’emergenza è di luglio scorso). Ma questo non lo dico io, non il MoVimento 5 Stelle, bensì un ente terzo, ovvero gli ispettori del Ministero della Salute.
Cito tre numeri su tutti. Quanti posti letto si è riusciti ad attivare con la cosiddetta ‘torre Covid’ presso l’ex hospice del Cardarelli? Zero. Finora i lavori sono stati fermi e, ritardo dopo ritardo, con annessa lievitazione dei costi, chissà se la struttura vedrà la luce in tempi utili.
Con i container, le unità mobili da allestire fuori ai principali ospedali della regione, quanti posti letto sono stati attivati? Anche in questo caso, la risposta è: zero.
L’articolo 2 del ‘decreto rilancio’ intimava le Regioni ad attivare, in maniera strutturale, nuovi posti letto di terapia intensiva. A distanza di un anno, quanti posti strutturali sono stati attivati in Molise? Ancora una volta, zero.
Sono tre pesantissimi ‘zero’ in pagella: la gestione dell’emergenza è stata spaventosamente inadeguata, su tutti i fronti, dal punto di vista della Protezione Civile e della direzione dell’Azienda sanitaria regionale. Le incompetenze sono certificate dagli ispettori ministeriali, che ripetono più volte nel verbale la locuzione ‘assenza di governance’. I nostri ospedali, – continua Fontana – e gli stessi cittadini, sono stati abbandonati a loro stessi, nonostante gli enormi sforzi del personale sanitario, che ha atteso invano i necessari rinforzi.
Ora neanche le zone rosse, decretate tardivamente, sembrano mitigare l’escalation dei contagi. A ciò si aggiunge un’ulteriore difficoltà per i cittadini e le attività che vi risiedono: il dramma sanitario viaggia insieme ad un più silenzioso dramma economico. Per questo, non vorremmo che subissero ancora meccanismi iniqui, come quelli visti con il famigerato ‘click day’.
Oggi accolgo positivamente l’intenzione del presidente Toma di prevedere ristori ad hoc per le zone rosse. Si tratta di un’iniziativa che ritengo opportuna ed io stesso ho lavorato, nelle scorse settimane, ad una proposta che va nella stessa direzione. In particolare, onde evitare meccanismi iniqui, ho elaborato dei puntuali criteri di assegnazione dei ristori. Che saranno fondamentali per offrire una boccata d’ossigeno a chi ha patito maggiormente le ulteriori restrizioni, come i Comuni del basso Molise, i primi in zona rossa. Mi auguro – conclude il consigliere – che questi criteri, depositati con una mozione in Consiglio regionale, vengano fatti propri dal governo regionale. Ed applicati senza storture e senza ritardi.