Si continua, da parte del Governo, a enfatizzare la questione del licenziamento nel pubblico impiego come una formula magica dimenticandosi che l’ordinamento giuridico italiano prevede tre gradi di giudizio e la presunta innocenza fino alla sentenza definitiva. Dato che le norme ci sono, come sempre è stato sostenuto da questa organizzazione sindacale, si potrebbe chiedere conto a chi non le ha applicate fino ad oggi. Non è sufficiente affermare che i dirigenti non applicano la norma, perché preoccupati di dover rispondere personalmente ed economicamente nel caso in cui l’accusa dovesse risultare infondata. Se fossero giuste le motivazioni per procedere contro il dipendente infedele potrebbero essere ritenuti loro stessi colpevoli perché non hanno ottemperato al compito preposto. Tuttavia, basterebbe modificare il punto in questione per ottenere una maggiore efficacia ed operatività dei provvedimenti vigenti. Il Governo continua a disquisire sulla questione. Ma continua a tacere sui rinnovi contrattuali del pubblico impiego, bloccati da più di sei anni. E’ ora di avviare, realmente e concretamente, la stagione contrattuale in modo da affrontare sia i doveri sia i diritti dei lavoratori pubblici. I lavoratori non possono attendere oltre.
Uilpa: il governo continua a tacere sui rinnovi contrattuali del pubblico impiego
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