Sono freddi ma significativi i numeri contenuti nel bilancio sociale 2014 dell’Inps, in particolare: 1 milione 880 mila pensionati (12,1%) ha assegni inferiori ai 500 euro, quasi un pensionato su due percepisce un reddito pensionistico medio inferiore ai mille euro al mese, e per quanto riguarda la nostra Regione, le pensioni erogate sono fra le più basse d’Italia come importo medio.
“Tutti questi dati, ha sottolineato Giuseppe Aurisano, Segretario della UILP Molise, rafforzano il nostro giudizio di preoccupazione sulle condizioni di vita dei pensionati. I dati Inps mettono in evidenza il lento declino della nostra Regione rientrata drammaticamente nei territori meno sviluppati e mettono ancor più in evidenza come vi sia un tema che riguarda soprattutto, ma non solo, i redditi da pensione.
E’ necessario mettere fine a questa deriva che sta spingendo migliaia di persone che vivono con una pensione che un tempo era anche “dignitosa”, ai limiti della soglia di povertà. E una parte significativa della popolazione anziana in condizioni di povertà e di esclusione sociale è rappresentata da donne, che hanno pensioni più basse degli uomini e hanno una vita mediamente più lunga, con maggiori probabilità di trascorrere gli ultimi anni di vita in solitudine e in condizioni di ridotta autosufficienza. “
Le ragioni delle differenze negli importi delle pensioni di uomini e donne sono molteplici e sono strettamente connesse alla vita lavorativa e contributiva che ha preceduto il pensionamento, perché sono gli anni di lavoro e di contributi e l’entità delle retribuzioni a determinare il futuro importo della pensione. Servono dunque misure per favorire l’occupazione femminile, eliminare il gap salariale tra donne e uomini, favorire la conciliazione vita lavoro e la cura delle persone non autosufficienti.
Per quanto riguarda le pensionate di oggi come Uilp, ha aggiunto Aurisano, ribadiamo la necessità di tutelare le pensioni di reversibilità, che sono percepite in maggioranza da donne, che non devono subire ulteriori penalizzazioni; di porre attenzione alle persone anziane che vivono sole, che sono in gran parte donne e spesso donne molto anziane, nell’elaborazione delle politiche sociali, ma anche per quanto riguarda la fiscalità nazionale e locale, i tributi e le tariffe; di incrementare le politiche volte al contrasto delle povertà e dell’esclusione sociale; di approvare una legge nazionale e, finalmente, un provvedimento specifico di livello regionale per la tutela delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie adeguatamente finanziata, così come già richiesto dalle OO.SS. dei pensionali molisani con la proposta di legge popolare proprio sulla non autosufficienza in discussione alla Regione Molise.
Sul tema della flessibilità di accesso alla pensione il Segretario regionale ha aggiunto “non sarà attuata in Legge di Stabilità, nonostante si sia realizzato un vasto e diffuso consenso nel Paese e tra tutti i gruppi parlamentari. Rinunciando a intervenire si continuano a penalizzare sia lavoratori che i giovani i quali vedono ancora bloccato il turn over nel mercato del lavoro. Infatti la tanto decantata “staffetta generazionale” tra un lavoratore anziano in uscita e un neo assunto non si farà e limitare la cosiddetta opzione donna al solo 2015, costringerà molte donne a non fruire di un’ opportunità occupazionale che, altrimenti, sembrava a portata di mano”.
Uil Pensionati Molise: “1 pensionato su 2 con meno di mille euro al mese”
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