Il Presidente del Consiglio sta girando l’Italia meridionale per sottoscrivere, con i Presidenti delle Regioni e i Sindaci delle Città metropolitane, i Patti per il Sud. Già sono stati sottoscritti gli accordi nelle Regioni della Basilicata, Campania e Calabria;e nelle Città metropolitane di Catania, Palermo e Reggio Calabria. Speriamo che Renzi arrivi presto anche nella nostra Regione.
Queste intese fanno parte dell’impegno preso dal Governo l’estate scorsa con l’intento di definire degli interventi organici per il Meridione, attraverso 16 patti: 8 con le Regioni del Sud, 7 con le Città metropolitane del Sud (Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina, Catania, Palermo e Cagliari) e 1 patto specifico per la Città di Taranto.
I Masterplan dovrebbero costituire, secondo il Governo, il quadro di riferimento entro cui si dovranno collocare le scelte operative per gli interventi nel Sud. Non si tratta di finanziamenti aggiuntivi, bensì di risorse assegnate con precedenti programmazioni. A queste si aggiungono le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 (FSC) e della programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020 (Programmi Operativi Nazionali, Regionali e Programmi Operativi Complementari).
Tali risorse saranno spendibili attraverso 6 linee strategiche: infrastrutture strategiche per la mobilità (strade e ferrovie); ambiente (acqua, rifiuti, bonifiche e dissesto idrogeologico); sviluppo economico (sostegno alle piccole e medie imprese, agenda digitale e banda ultra larga, imprenditoria giovanile e femminile); turismo e cultura; scuola università e lavoro; inclusione, sicurezza e legalità.
“Tutti ambiti di intervento necessari – secondo la UIL – che devono impegnare molto il Molise, con scelte mirate e strategiche, evitando di fare la classica “lista della spesa”, concentrandosi, invece, su azioni che possono rendere più competitivo ed attrattivo il nostro territorio, nonché rimuovere i freni agli investimenti ed allo sviluppo.
“Nonostante alcuni punti qualificanti degli accordi – fa rilevare Tecla Boccardo, leader della UIL Molisana – riteniamo che manchi ancora una chiara e ben delineata visione strategica di come il Governo vede il futuro del Sud. Infatti, le proposte contenute negli accordi già siglati prendono solo atto di impegni, limitati territorialmente e senza azioni di intervento di carattere sovra regionale (fiscalità di vantaggio in primis), senza mettere in campo quegli interventi necessari per un riequilibrio del differenziale sociale, economico ed occupazionale tra in Nord e il Sud. Nei prossimi mesi, come Sindacato, seguiremo con attenzione l’attuazione ed il monitoraggio dei patti, sia a livello regionale che a livello territoriale, per mettere in primo piano gli interventi ed i fattori primari che possono davvero incidere sulla crescita e lo sviluppo regionale, attraverso una partecipazione attiva degli attori sociali presenti nei territori.”
“Come UIL prendiamo positivamente atto della disponibilità, assicurata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, di un maggiore coinvolgimento, che ad oggi è mancato, delle parti sociali sia a livello nazionale sia a livello di singoli territori. Il segretario della UIL chiede: perché la Regione non si sveglia dal letargo e convoca i Sindacati e le altre parti sociali per la definizione dei contenuti del Patto per il Sud del Molise? Perché ancora non informa i molisani di quel che bolle in pentola? La Regione non può pensare che queste opportunità dell’intesa riguardino solo il rapporto fra i due Presidenti, da rendere note in una sbrigativa conferenza stampa una volta apposte le firme.”
“A meno che Renzi, che prende in giro il Molise quando parla di turismo, ci ritenga irrilevanti anche su altri fronti e, quindi, da qui non voglia passare, pensando di far scrivere il Patto dai suoi tecnici romani per poi chiamare il nostro Governatore solo per la firma. Sarebbe questa l’ennesima brutta figura che i molisani, obiettivamente, non meritano, ricordiamo a Renzi che il Sud non può ripartire se non riparte anche il Molise!”