“Finalmente sappiamo quanti soldi saranno a disposizione del Molise per intervenire sulla non autosufficienza: dei 500 milioni complessivi, ce ne sono stati destinati 3, cui si aggiungono poco meno di 400.000 euro a carico del bilancio della Regione. Bene, siamo già un passo in avanti.
Ma ora servono le politiche regionali e precise decisioni, magari una volta tanto da condividere con le forse sociali rappresentative in modo globale e non solo con un qualche comitato che punta a tutelare aspetti e situazioni specifiche.” Questo il commento della UIL molisana alla decisione della Conferenza unificata che ha ripartito le risorse stanziate da varie leggi o reintegrare dalle regioni stesse per intervenire a tutela dei cittadini non autosufficienti.
“Si tratta di soldi da utilizzare per gli interventi e servizi assistenziali da coniugare con quelli della tutela sanitaria – sottolinea la UIL – proprio nel quadro dell’integrazione socio-sanitaria che da tempo indichiamo come strada. Potrà così essere incrementata l’assistenza domiciliare, anche in termini di ore di assistenza personale o supporto familiare, adeguando le prestazioni all’evolversi dei modelli di assistenza. Si potrà procedere anche con trasferimenti monetari, ma solo se serviranno ad acquistare servizi di cura e assistenza domiciliare o per ripagare il familiare o il vicino di casa che intervengono sulla base del piano personalizzato. La persona non autosufficiente e la sua famiglia dovranno poter contare anche su interventi integrativi dell’assistenza domiciliare, quali i ricoveri di sollievo in strutture sociosanitarie, purché siano effettivamente complementari al percorso domiciliare. Sta, ora, ad ogni Regione fissare gli obiettivi e mettere in pratica le azioni, ovvero pianificare come sostenere le prestazioni, gli interventi e i servizi assistenziali che compongono i servizi socio-sanitari in favore di persone non autosufficienti.”
“Più facile a dirsi che non a farsi, in una Regione come la nostra che non si è ancora dotata di una legge quadro complessiva per la tutela della non autosufficienza: la proposta avanzata dai Sindacati pensionati, sulla quale sono state raccolte migliaia di firme, giace in qualche cassetto e, con l’aria che tira e i tanti impegni della giunta e del consiglio regionale, non è proprio detto che qualcuno voglia spolverarla.”
“In che strano modo viviamo, da noi: qualche volta non abbiamo le idee, qualche volta ci mancano gli strumenti, qualche volta non abbiamo soldi. Ma per fare politiche positive, per la tutela della non autosufficienza come per altro, occorrono contemporaneamente: idee, strumenti, soldi. Magari, almeno nell’interesse dei molisani che vivono situazioni davvero difficili, stavolta proviamo a darci una mossa!”