“Vogliamo un contratto per tutti i dipendenti pubblici vero e innovativo”. Questo l’obiettivo dei delegati sindacali di base delle pubbliche amministrazioni molisane che il 27 settembre hanno partecipato a Roma all’attivo unitario. I dipendenti dei comuni, degli ospedali, delle amministrazioni statali, le cui retribuzioni sono ferme da 7 anni, hanno voluto dare il loro contributo per il varo delle piattaforme e l’apertura delle trattative sul rinnovo dei contratti pubblici: “Il contratto è un diritto dei lavoratori che vogliono essere riconosciuti e valorizzati. Ma è soprattutto lo strumento per costruire la Pubblica Amministrazione che serve oggi al Paese. Per far partire una grande stagione di rinnovamento e riprogettazione dei servizi”.
“Da noi, in Molise, il Pubblico Impiego è il solo vero e grande datore di lavoro. Rinnovare i contratti vuol dire mettere un po’ di soldi nelle buste paga di migliaia di lavoratori, aiutare le loro famiglie ma contribuire anche alla ripresa dell’economia e dei consumi, con benefici per tutta la comunità.” Questo ci tengono a sottolineare, anche a Roma, i delegati sindacali molisani.
Il sindacato confederale ha però ben chiaro che questa è anche l’occasione per rinnovare tutta la Pubblica Amministrazione “realizzando servizi innovativi, vicini alle persone e centrati sui bisogni, con i migliori standard di produzione, snella nelle procedure e semplificata nell’accesso, trasparente e aperta a cittadini e imprese, integrata nelle funzioni e nelle professionalità, con meno gerarchia e più competenze”, come hanno spiegato i segretari nazionali delle categorie pubbliche di CGIL, CISL e UIL che hanno tracciato le linee guida delle piattaforme per i nuovi comparti di contrattazione (funzioni centrali, funzioni locali e sanità).
“Di questa riorganizzazione della macchina pubblica in Molise c’è disperatamente bisogno -tuona Tecla Boccardo, leader della locale UIL – anche per contrastare il degrado della sanità, che va invece ripensata e potenziata con al centro il territorio, il disfacimento dei centri per l’impiego, indispensabili strumenti per le politiche attive e per l’area di crisi, l’inadeguatezza dei servizi sociali, in una terra dove la povertà e il disagio aumentano, l’insensata ritrascrizione della distribuzione sul territorio degli uffici statali e la vanificazione del diritto alla giustizia con la chiusura degli uffici giudiziari, l’assottigliamento di compiti e strumenti della camera di commercio, e via elencando. Il futuro delle pubbliche amministrazioni molisane, tanto più in questa stagione di possibile ripresa dell’economia che va accompagnata e sostenuta con servizi diffusi ed efficaci, deve essere giocata sulla flessibilità e sulla innovazione organizzativa, deve passare dalla valorizzazione professionale e dalla formazione, sullo sblocco del tourn over, deve poter contare sulla motivazione e sul coinvolgimento dei lavoratori, sulla semplificazione, sulla eliminazione degli sprechi,.”
“Ma, soprattutto, deve esserci la volontà politica – ed è questa che manca secondo il Segretario generale della UIL – di pensare alla Pubblica Amministrazione come grande opportunità su cui investire in uomini, mezzi, strumenti, con dinamiche positive e riprogettazione complessiva.” Secondo la UIL occorre puntare sulla partecipazione e su strumenti innovativi, riorganizzare i servizi partendo dal basso e utilizzando i nuovi strumenti, dal web ai social media, anche per favorire la partecipazione degli utenti alla progettazione dei servizi.
“Per rinnovare il contratto dei lavoratori del pubblico impiego – precisa Boccardo, dipendente pubblica essa stessa – servono però risorse adeguate. Capiamo che occorre tenere nel giusto conto le compatibilità economiche, ma non è possibile caricarle solo sulle spalle dei lavoratori del pubblico impiego che, da sette anni a questa parte sono privati del loro diritto contrattuale e del loro giusto incremento di reddito. Ma noi questa battaglia la vinceremo: sapremo sbloccare gli stipendi di questi lavoratori e, al contempo, portare i servizi pubblici ad un livello di eccellenza. Questo lo si fa coinvolgendo lavoratori e cittadini… ma questo è il mestiere che ci riesce meglio.”