Si è svolta presso l’hotel Centrum Palace di Campobasso la conferenza stampa convocata da diversi amministratori locali dell’Udc, capeggiati dall’ex assessore regionale Luigi Velardi, alla presenza anche del coordinatore provinciale Costanzo Pinti. Argomento del giorno l’attuale situazione che versa all’interno del Partito di Casini che a livello Regionale è guidato da Teresio Di Pietro. A fare il padrone di casa proprio l’ex Assessore regionale di Campomarino, che ha esordito: “Il nostro è un partito agonizzante che passa da risultati importanti, anche verso il 15 per cento, agli ultimi che sono stati davvero bassissimi. Il nostro di oggi, vuole essere un grido di allarme e non vogliamo che questo Partito termini la sua esperienza e nel peggiore dei modi. Questo non è un processo a questo o a quello, ma una semplice rilevazione di dati, purtroppo non positivi. Comunque, per chiarezza, proviamo a fare un passo indietro.
In questa stessa sala, un anno e mezzo fa, eleggemmo l’amico Teresio Di Pietro all’unanimità, auspicando che egli potesse dare la linfa necessaria al partito affinché giovasse di nuove risorse e di nuove idee. Rivendico ancora quella scelta, in quanto Teresio era un mio amico ed il mio braccio destro. Purtroppo però, non lo sentiamo più, da allora nessuna riunione e nessun incontro. Ed egli, da segretario, deve assumersi le responsabilità dello stato attuale delle cose, un partito che non porta a conoscenza degli altri quelle che sono le decisioni di un partito. Qui, accanto a me c’è tutto l’Udc che conta in termini elettorali e di rappresentanza a testimonianza che il mio timore è diffuso. Abbiamo qui, Tutto il gruppo consiliare al comune di Termoli, il consigliere regionale Sabusco, il Sindaco di Guglionesi, l ‘ex assessore regionale Marinelli e tanti altri amici. Siamo tutti qui, ma tutti in un partito fermo, alla vigilia anche di alcuni appuntamenti elettorali senza sapere dove andare e con chi stare.
Queste sono le ragioni dell’essere qui: ritrovare una strada da seguire.
Più volte al Segretario regionale abbiamo manifestato tale preoccupazione chiedendogli di intervenire e riprendere i contatti con i dirigenti, con la base e con l’elettorato, ma ciò non è mai accaduto. Tutto questo è stato messo su carta, ove abbiamo anche chiesto a Di Pietro un passo indietro, al fine di provare a ricominciare daccapo, essendo consapevoli della sua intelligenza e della sua caratura“. Velardi, poi, legge un passo di una lettera inviata al segretario ad agosto in cui tutti i presenti gli chiedevano appunto di dimettersi, lettera inviata anche al Direttivo nazionale e sulla questione ha ribadito che “L’on. Cesa, forse preso da tanti problemi di partito, non si è reso conto dei problemi della nostra Regione che comunque vanta numeri importanti, a livello percentuale. Anche ciò che sta avvenendo stamane è a conoscenza della segreteria nazionale, ma ancora non arriva nessun esito.
Allora o scegliamo di restare qui, in un partito agonizzante a queste condizioni e morire politicamente oppure, molliamo la presa. Considerato che abbiamo tanta voglia di fare, chiediamo nuovamente all’amico Teresio Di Pietro di fare un passo indietro e ristabilire con responsabilità una certa serenità. Questo è l’ultimo appello,noi siamo ancora nel partito ma da domani non avremo più vincoli di partito e ci riserviamo anche di partecipare alle varie iniziative.
Se anche dopo questa richiesta, nulla cambierà, allora sceglieremo se fare politica altrove”. Il consigliere Giuseppe Sabusco, ha sottolineato : “Inizialmente non ero d’accordo a questo incontro alla vigilia di un incontro nazionale che ci indicherà la strada da seguire a livello nazionale ed a livello locale, sempre confrontandoci con tutti i programmi e con gli uomini di ogni schieramento. Al contrario di tutti, però non mi sento moribondo, ma allo stesso tempo non mi sento di dare tutta questa importanza ad un segretario che io nemmeno conoscevo. Se lui è il problema sfiduciamolo in un congresso. Andiamo avanti insieme, lavoriamo ad un progetto e vestiamoci anche di una certa autorità, attraverso un programma e non verso una personalizzazione del Partito.” Durissimi poi gli attacchi di Francesco Pilone e Leo Antonacci che hanno lamentato una totale assenza del Segretario che non si è neanche degnato di fare una telefonata in una anno, anche a durante le campagne elettorali amministrative recenti.
” Vogliamo essere uomini di questo partito, essere sempre aggiornati, dando una programmazione, sennò cambiamo aria, fin da subito.”
Michele Cocomazzi, amministratore comunale, rappresentante del partito in Basso Molise, invece ha affermato: ” con la nuova dirigenza anche nazionale, il nostro partito non ha più un indirizzo politico vero, non sapendo dettare anche una minima organizzazione all’interno dello stesso. Questo partito, ricco di una grande tradizione storica, non è stato capace di ridare fiducia alle persone che della politica non sanno cosa farsene. Un partito di ispirazione attossica che non sa testimoniare la moralità di un’ appartenza ed è distante dal bene comune perché manca il confronto. Questo breve ma intenso confronto, comunque mi ha restituito fiducia.
La mancanza di una linea programamtica e ci fa pagare diversi scotti, ma attendiamo cosa accadrà a livello nazionale dove forse verrà indicata qualche nuova strada. La mia appartenenza, stavolta, dipenderà da una chiarezza di contenuti e sopratutto dalla chiarezza di chi ha il dovere di esporre la realtà dei fatti”. Franco Giorgio Marinelli invece ha ripreso il comportamento schivo dei vertici nazionali, accusandoli di non gestire al meglio anche i rapporti con i livelli locali:” I nostri personaggi hanno solo squallore e si sono venduti a tutti. Dobbiamo avere immediatamente il coraggio di cambiare i vertici del nostro partito. Ben venga il nostro dibattito, ma comunque siamo qui, tutti d’accordo sulla necessità di muoverci e purtroppo manca qui tra noi, Mimmo Izzi, il quale non ci ha chiarito la posizione sulla cosa. Vogliamo rilanciare questo Partito che era la terza forza e non lo è più e con grande cortesia chiediamo a Teresio di Pietro a fare un passo indietro ed essere con noi per rilanciare l’Udc”.