(Adnkronos) –
La Russia avverte gli Usa e gli altri alleati dell'Ucraina di "prendere sul serio" la minaccia dei nuovi missili Oreshnik, in grado di trasportare testate nucleari. La nuova arma, che ha debuttato un paio di settimane fa in un attacco contro la città di Dnipro, dal prossimo anno potrebbe essere schierata in Bielorussia. A parlare di questa possibilità è stato lo stesso presidente russo, Vladimir Putin: "Ritengo possibile lo schieramento di armi come gli Oreshnik sul territorio della Bielorussia", ha dichiarato il leader del Cremlino al fianco del suo omologo bielorusso, Alexander Lukashenko, dopo aver firmato a Minsk un accordo che prevede reciproche garanzie di sicurezza. Putin ha fatto riferimento alla possibile data della "seconda metà del prossimo anno". In Bielorussia, d'altra parte, Mosca ha da tempo dispiegato armi nucleari e Minsk è accanto del Cremlino sin dall'inizio della guerra con l'Ucraina, innescata dall'invasione ordinata da Putin a febbraio 2022. In un'intervista trasmessa dal giornalista statunitense Tucker Carlson, era stato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ad alzare i toni dello scontro e ad avvertire che la Russia pronta a usare "qualsiasi mezzo" per evitare la sconfitta in Ucraina. "Combattiamo per i nostri legittimi interessi di sicurezza", ha detto, sottolineando di auspicare che gli alleati di Kiev prendano "sul serio" il recente utilizzo da parte di Mosca del nuovo missile ipersonico Oreshnik nel conflitto in corso. "Stiamo inviando segnali e speriamo che l'ultimo, un paio di settimane fa, il segnale con il nuovo sistema d'arma chiamato Oreshnik sia stato preso sul serio", ha detto Lavrov. Pur insistendo sul fatto che la Russia non vuole far degenerare la situazione e vuole "evitare qualsiasi malinteso" con Washington e i suoi partner, Lavrov ha avvertito che "invieremo ulteriori messaggi se non trarranno le conclusioni necessarie". Il mese scorso la Russia ha lanciato il missile ipersonico Oreshnik contro la città ucraina di Dnipro, in quello che il presidente russo Vladimir Putin ha descritto come il test di un'arma che, a suo dire, non può essere abbattuta. È "possibile" che il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, incontri a Parigi il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, a margine della cerimonia di riapertura della cattedrale di Notre-Dame, in programma domani. Lo ha appreso l'Afp da un alto funzionario ucraino. "Il presidente ucraino assisterà alle celebrazioni in occasione del restauro della cattedrale di Notre-Dame. Incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron. Sono possibili anche altri incontri, in particolare con il presidente eletto Donald Trump, che sarà presente all'evento", ha dichiarato la fonte. Zelensky oggi ha avuto una conversazione telefonica con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Nel corso del colloquio, informa Palazzo Chigi, la premier "ha ribadito il sostegno a 360 gradi che l’Italia assicura e continuerà ad assicurare all’Ucraina e al popolo ucraino, con l’obiettivo di costruire una pace giusta. I due leader hanno avuto, inoltre, uno scambio sulle prossime iniziative diplomatiche, anche in vista del Consiglio Europeo". Infine, Meloni "ha ricordato l’impegno italiano per l’organizzazione a Roma, nel 2025, della Ukraine Recovery Conference". Putin intanto ha annunciato a sopresa la nomina di un nuovo governatore della regione di Kursk, dove esattamente quattro mesi fa gli ucraini hanno lanciato un'incursione, occupando parte del territorio. Il presidente russo ha nominato il deputato Alexander Khinshtein, veterano della Duma e per due anni consigliere del direttore della Guardia nazionale russa, che prende il posto di Alexei Smirnov, in carica da maggio, quando il Cremlino aveva operato un rimpasto di più cariche dopo l'insediamento del presidente per il suo quinto mandato. "Con la liberazione del territorio dal nemico, naturalmente, si dovrà fare molto per ripristinare il settore delle abitazioni e dei servizi pubblici e l'economia", ha spiegato Putin motivando la nomina di Khinshtein, che il portavoce del presidente, Dmitry Peskov, ha definito la figura "più efficace" per governare la regione del Kursk nelle attutali circostanze. Il Ponte di Crimea che collega la Penisola sul Mar Nero alla Russia è stato chiuso dopo una serie di esplosioni questa mattina intorno alle sette (ora locale) a Kerch, nella zona del cantiere navale di Zaliv, ha reso noto il canale Telegram Krymskiy Veter. Il ministero della Difesa russo ha spiegato che la zona di Kerch è stata attaccata da droni ucraini, alcuni dei quali sono stati abbattuti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, Putin: “Possibile dispiegamento missili Oreshnik in Bielorussia nel 2025”
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