Ucraina, Meloni a Kiev: “Firmato accordo, durerà 10 anni”

(Adnkronos) – L'accordo sulle garanzie di sicurezza firmato oggi con l'Ucraina è "il più completo è importante firmato con un Paese che non fa parte della Nato" e avrà durata di "10 anni". Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa congiunto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il premier belga De Croo ed il primo ministro canadese Trudeau. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è a Kiev per una visita ufficiale – la seconda da capo del governo dopo quella dello scorso febbraio – nel giorno del secondo anniversario dell'invasione russa.  "Continuiamo a sostenere Ucraina in quello che ho sempre ritenuto è giusto diritto suo popolo a difendersi – ha aggiunto Meloni -. Questo presuppone necessariamente anche sostegno militare perché confondere la tanto sbandierata parola pace con resa come fanno alcuni è un approccio ipocrita che non condivideremo mai”. Assente al summit il presidente francese, Emmanuel Macron: al posto suo ci sarà il ministro degli Esteri, Stephane Sejourne. La prima tappa della missione è stata all'aeroporto di Hostomel, dove Meloni ha incontrato Zelensky. Un luogo che richiama la notizia secondo cui le autorità ucraine starebbero lavorando a un piano di riavvio – anche se parziale – dei collegamenti con alcuni Paesi europei. "Putin deve fallire in tutto, come è successo qua a Hostomel. Solo così la pace vincerà", ha affermato il presidente ucraino in una dichiarazione alla stampa durante una cerimonia ufficiale in cui ha consegnato le onorificenze ai soldati che hanno preso parte alla 'battaglia di Hostomel'. "Qui abbiamo affrontato un attacco di guerra con il fuoco" e due anni dopo "accogliamo i nostri amici e partner", ha detto il leader ucraino, che ha esortato gli ucraini a "continuare a combattere". "Non potete distruggere il nostro sogno, il sogno con cui ognuno di noi si è addormentato e svegliato per 730 giorni – ha aggiunto nelle dichiarazioni rilanciate dalla Bbc – Nessuno di noi consentirà che la nostra Ucraina finisca". E in futuro, ha incalzato, "accanto alla parola Ucraina ci sarà sempre la parola 'indipendente'". Durante la cerimonia è stato un breve video che ha mostrato alcune immagini della difesa di Hostomel del 24-25 febbraio 2022. "Oggi ci troviamo in questo posto molto simbolico, proprio qui Putin voleva vincere la battaglia chiave per poi condurre un blitz su Kiev, ma qui ha fallito perché i nostri difensori sono riusciti a fermare i russi. Ogni male può essere distrutto, anche il male russo", ha ricordato Zelensky.  "Questo posto è un simbolo del fallimento di Mosca e dell'orgoglio ucraino. Ci ricorda che c'è qualcosa più forte di missili e guerra, l'amore per la terra e la libertà", ha affermato dal canto suo Meloni ribadendo che "questa terra è un pezzo della nostra casa e faremo la nostra parte per difenderla". “Uno dei gesti storici che ha cambiato il corso della storia ha avuto luogo qui il 24 febbraio di due anni fa. Qui è iniziata l'eroica resistenza del popolo ucraino, qui è fallito il piano di Putin di rovesciare il regime democratico in pochi giorni e sostituirlo con un governo fantoccio che rispondesse alle sue istruzioni”, ha aggiunto Meloni. Meloni ricorda che "sono due anni che si combatte: prima si pensava di occupare metà del territorio ucraino, non è successo, poi l'Ucraina ha liberato una parte dei suoi territori, cioè attenzione anche a non essere noi vittime di una propaganda che conosciamo abbastanza bene”. “Quello che è avvenuto negli ultimi due anni con i focolai di crisi che si continuano a moltiplicare è figlio di quell'invasione (dell'Ucraina): quando saltano le regole del diritto internazionale si rischia di trovarci in un mondo nel quale chi è militarmente più forte invade il suo vicino. Nessuno è più al sicuro e non so se ci conviene un mondo del genere”.  “Se le cose fossero andate come nel sentimento di chi invadeva, questa guerra sarebbe durata tre giorni invece noi oggi ci ritroviamo in una situazione di equilibrio del conflitto che è la precondizione di qualsiasi ipotesi diplomatica. Il gioco è sempre lo stesso – ha aggiunto Meloni- non si può scambiare una invasione con la pace. Quello che si può fare è costruire un equilibrio che consenta a un certo punto di cercare un'altra soluzione”. Meloni ha poi assicurato che "l'Italia c'è, questo penso che si veda, a maggior ragione adesso come presidente del G7, noi continuiamo a garantire il nostro sostegno". "Firmeremo anche le nostre garanzie di sicurezza perché riteniamo che in Ucraina si combatta anche per la nostra libertà ed interesse nazionale", ha aggiunto. A bordo di un treno partito dalla stazione di Przemysl, nel sud-est della Polonia, e dopo oltre 10 ore di viaggio a causa della chiusura dello spazio aereo ucraino, Meloni è giunta nella capitale ucraina insieme alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Presenti anche il premier belga Alexander De Croo (il Belgio ha la presidenza di turno dell'Ue), ed il primo ministro canadese, Justin Trudeau. I quattro leader si sono uniti a Zelensky, in una data altamente simbolica, mentre la controffensiva delle forze di Kiev non sembra aver dato i frutti sperati e, al contrario, si registra un'avanzata russa in diverse aree del Paese. "A Kiev per celebrare l'anniversario del secondo anno di guerra della Russia contro l'Ucraina. E per celebrare la straordinaria resistenza del popolo ucraino. Oggi più che mai siamo fermamente al fianco dell'Ucraina. Finanziariamente, economicamente, militarmente, moralmente. Fino a quando il Paese non sarà finalmente libero", ha scritto sul social X von der Leyen. 
Kiev, dopo due anni di strenua resistenza, appare in difficoltà. "Il nostro sostegno all'Ucraina non vacillerà, le democrazie mondiali non si divideranno, non ci stancheremo", ha rilanciato il presidente americano Joe Biden, sollecitando il Congresso ad approvare il pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari perché "Kiev sta finendo le munizioni". E intanto ha annunciato una serie di 500 nuove sanzioni contro la Russia anche per la morte di Alexei Navalny. Zelensky, che evidentemente insoddisfatto della situazione sul campo di battaglia ha cambiato i vertici dell'esercito, si mostra comunque fiducioso e in un'intervista a Fox News ha annunciato che "stiamo preparando alcune sorprese per la Russia. Il sud è importante. La difesa dell'est, dove i russi hanno più di 200mila soldati, è molto importante. Naturalmente prepareremo una nuova controffensiva, nuove operazioni”.  
L'Europa, intanto, continua a martellare sulla sanzioni contro Mosca. Ieri il Consiglio Ue ha adottato il tredicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia che comprende misure restrittive su 106 individui e 88 società o enti. 
Ma Mosca non sembra avere intenzione di fermarsi. Anzi per voce di uno dei 'falchi', il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, è tornata a minacciare un'offensiva sulla capitale ucraina. "Sarà Kiev? Sì, probabilmente, dovrebbe essere Kiev. Se non ora, fra un po' di tempo, forse in qualche altra fase dello sviluppo di questo conflitto", ha scandito Medvedev, che ha rincarato la dose spiegando che "stiamo parlando di una città russa, che ora è controllata da una brigata internazionale di oppositori della Russia, guidata dagli Stati Uniti. Da qui nasce la minaccia all'esistenza del nostro Paese". (dall'inviato Piero Spinucci)  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook