Ucraina, bozza vertice Ue: “Cessate fuoco solo se parte del piano di pace”

(Adnkronos) – Per i capi di Stato e di governo dell'Ue, in Ucraina "un cessate il fuoco può avere luogo solo nell'ambito di un accordo di pace complessivo". Lo riporta la bozza delle conclusioni del Consiglio Europeo del 6 marzo prossimo, datata 27 febbraio. Per i leader, "qualsiasi accordo simile dovrebbe essere accompagnato da garanzie di sicurezza per l'Ucraina robuste e credibili". Il testo è ancora provvisorio e potrebbe venire modificato nei successivi Coreper. Il Segretario alla Difesa John Healey si recherà a Washington in settimana per discutere i dettagli di un accordo di pace con il suo omologo statunitense Pete Hegseth.  E all'indomani del vertice di Londra, Downing Street chiarisce che è in corso un "intenso lavoro" per raggiungere un accordo di pace in Ucraina. La Gran Bretagna avrà un "ruolo leader" per la pace in Ucraina. "Se necessario, e insieme ad altri, con scarponi sul terreno e aerei nei cieli", ha dichiarato il Premier, Keir Starmer, alla Camera dei comuni, assicurando che tali decisioni saranno comunque sottoposte alla ratifica della Camera e che nessuna di queste decisioni viene presa "alla leggera". "E' giusto che l'Europa si faccia carico del peso maggiore per sostenere la pace nel nostro continente. Ma per avere successo, questo sforzo deve avere un deciso sostegno degli Usa". Il futuro dell'Ucraina è essenziale per la nostra stessa sicurezza, ha sottolineato, denunciando che la Russia "è una minaccia per i nostri mari e cieli". La Gran Bretagna "avrà la leadership. Per la sicurezza del nostro continente, per la sicurezza del nostro Paese e per la sicurezza dei britannici, ora dobbiamo vincere la pace".  "Nessuno in questa Camera dovrebbe dubitare per un secondo del continuo impegno del presidente Trump per la pace", ha aggiunto Starmer, sottolineando che al vertice di Londra ci sono state "discussioni positive sulla sicurezza europea, compreso il chiaro sostegno di Trump all'articolo 5 della Nato", quello sulla difesa collettiva. Starmer ha anche detto di aver "accolto con favore" quanto emerso dal "nostro dialogo, secondo cui le nostre due nazioni continueranno a lavorare insieme sulle questioni di sicurezza per una pace duratura in Ucraina". Quanto al piano annunciato dal presidente francese Emmanuel Macron per una tregua parziale di un mese, poco prima il portavoce ufficiale di Starmer aveva spiegato che si tratta di una delle "varie opzioni sul tavolo".Qualsiasi accordo "deve essere duraturo, deve essere sostenibile e deve garantire che l'Ucraina abbia capacità difensive significative".  Intanto dagli Usa arriva il plauso per lo sforzo europeo per mettere fine al conflitto. il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Mike Waltz, ha commentato: "Accogliamo con favore il fatto che gli europei assumano l'iniziativa per la sicurezza europea. Questo è un punto di partenza. Devono investire nella capacità di farlo". Secondo Waltz, che non ha precisato che tipo di contributo potrebbero dare gli Stati Uniti, gli europei "stanno certamente mostrando una volontà, e sia Starmer che il presidente francese Emmanuel Macron l'hanno dimostrata la scorsa settimana, prima di venerdì", giorno in cui è stato alla Casa Bianca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Abbiamo avuto anche il segretario generale della Nato al telefono con il presidente, prima che arrivasse Zelensky. Siamo quindi lieti che l'Europa si faccia avanti per l'Europa, ma deve anche investire nelle capacità per farlo".  Volodymyr Zelensky non vuole la pace ed è "iniziata una frammentazione dell'Occidente collettivo". Lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, accusando i Paesi che sostengono militarmente l'Ucraina invasa dalle truppe russe di costituire "un partito della guerra" "Vediamo che l'Occidente collettivo ha iniziato a diventare meno collettivo. È iniziata una frammentazione dell'Occidente collettivo e le posizioni dei diversi Paesi e gruppi di Paesi stanno diventando più sfumate", ha affermato il portavoce del Cremlino che, a proposito del vertice sulla sicurezza dell'Ucraina andato in scena ieri a Londra, ha chiosato: "Rimane un gruppo di Paesi che apparentemente è il partito della guerra, e sostenendo l'Ucraina nel continuare la guerra fornendo rifornimenti per l'azione militare". Secondo Peskov, il vertice di Londra, focalizzato su ulteriori finanziamenti militari a Kiev, dimostra la volontà di perpetuare le ostilità, anziché favorire una risoluzione pacifica del conflitto; tale interpretazione, tuttavia, necessita di ulteriori analisi alla luce delle proposte di pace presentate e delle dichiarazioni di dissenso emerse dagli incontri bilaterali. Il Cremlino ha poi chiesto di “costringere” Zelensky a fare “la pace”, incolpando il presidente ucraino della lite “senza precedenti” di venerdì con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha chiesto di porre fine al conflitto in Ucraina il prima possibile. “Qualcuno deve costringere Zelensky a cambiare idea. Lui non vuole la pace. Qualcuno deve costringerlo a volere la pace”. “Se lo fanno gli europei, onore e gloria a loro”, ha aggiunto Peskov. Peskov ha ulteriormente puntualizzato che gli sforzi congiunti della Russia e degli Stati Uniti, da soli, risultano insufficienti per conseguire una soluzione negoziata. “Quello che è successo venerdì alla Casa Bianca ha dimostrato quanto sia difficile trovare una soluzione in Ucraina”, ha aggiunto Peskov, secondo cui "Zelensky ha dimostrato una totale mancanza di diplomazia". “In questa situazione, solo gli sforzi degli Stati Uniti e la buona volontà di Mosca non saranno sufficienti” per porre fine al conflitto in Ucraina, ha sottolineato.  
La Russia non vuole che la guerra finisca, continua a usare il terrore aereo contro la popolazione civile, la Russia deve essere costretta a fare la pace. Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Vogliamo che questa guerra finisca – ha aggiunto – Ma la Russia non vuole e continua il suo terrore aereo: la scorsa settimana, più di 1.050 droni da attacco, quasi 1.300 bombe aeree e più di 20 missili sono stati lanciati sull'Ucraina per distruggere città e uccidere persone". "Chiunque voglia negoziare non colpisce intenzionalmente le persone con missili balistici. Per costringere la Russia a fermare gli attacchi, abbiamo bisogno della forza congiunta più grande del mondo", ha detto. Il presidente dell'Ucraina ha sottolineato che "dovremo concentrarci sul rafforzamento della nostra difesa aerea, il sostegno all'esercito e le efficaci garanzie di sicurezza che renderanno impossibile il ritorno dell'aggressione russa. La giustizia deve prevalere. Crediamo nel potere dell'unità e ripristineremo sicuramente una pace solida".   Le autorità ucraine hanno segnalato un numero imprecisato di vittime in seguito a un attacco missilistico russo contro un campo di addestramento militare a circa 130 chilometri dalla linea del fronte, "vicino al villaggio di Cherkaske", fuori dalla città di Dnipro, ha riferito il blogger militare ucraino, Yury Butusov, secondo cui tra 30 e 40 soldati sono stati uccisi e altri 90 sono rimasti feriti. "La tragedia è la terribile conseguenza di un attacco nemico", ha affermato il comandante delle forze di terra ucraine, il maggiore generale Mykhailo Drapaty, esprimendo "le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime". La deputata ucraina Mariana Bezugla ha dichiarato su Facebook che l'attacco è avvenuto mentre i soldati erano schierati in formazione, accusando i comandanti di "stupidità" e "incapacità di adattarsi alle nuove realtà". Una fonte militare ha riferito alla France Press che non c'era "nessuna fila o assembramento di persone". "Il nemico ha utilizzato un missile balistico Iskander-M con munizioni a grappolo", ha aggiunto la fonte, poiché "i frammenti erano sparsi su una vasta area". Durante la guerra, si sono verificati diversi incidenti simili, tra cui un attacco a un istituto militare a Poltava nel settembre dell'anno scorso, in cui sono state uccise circa 60 persone.    —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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