La proposta di legge regionale in materia di tutela dell’ambiente, del territorio e del paesaggio, protocollata il mese scorso presso i preposti uffici del Consiglio Regionale, rappresenta uno strumento operativo efficace per preservare aree di pregio, salvaguardare il Molise dall’invasione di impianti eolici e fotovoltaici, sancire criteri rigorosi per le procedure di autorizzazione e avviare l’individuazione delle zone in cui si vieta l’installazione di impianti impattanti. Spetta alla Commissione Consiliare Ambiente istruire il provvedimento previa audizione degli ordini professionali, degli enti locali, delle associazioni culturali, dei movimenti e dei comitati sorti a salvaguardia di parti del territorio. In sede di Commissione Ambiente potranno essere acquisiti ulteriori pareri legali per approfondire le contestazioni giuridiche anticipate dall’ANEV, l’associazione nazionale delle imprese produttrici di energia da fonti rinnovabili, con una propria nota indirizzata al Presidente della Giunta e solo per conoscenza ai firmatari della proposta di legge e ai colleghi consiglieri regionali. Con l’ausilio delle principali organizzazioni nazionali di tutela ambientale, del Ministero dei Beni Culturali, dell’Avvocatura Distrettuale e degli esperti di diritto amministrativo dell’Università del Molise, si potrà individuare un percorso che superi i rilievi di costituzionalità mossi dall’ANEV, migliorare l’articolato e procedere con urgenza all’approvazione della proposta di legge in Consiglio Regionale. Per un amministratore pubblico è doveroso dimostrare la propria coerenza sul piano delle scelte strategiche di sviluppo non tanto con le note stampa ma con gli atti istituzionali e nello specifico con l’adozione di una legge regionale di salvaguardia del territorio sancendo il primato dell’interesse generale di una comunità rispetto al diritto soggettivo di singoli operatori economici privati. I rischi di contenziosi minacciati in questi giorni anche a livello nazionale contro la norma introdotta dal Governo di riduzione degli incentivi al fotovoltaico ha indotto il Vice-Ministro allo Sviluppo Economico a puntualizzare che il diritto degli italiani a risparmiare sui costi della bolletta elettrica viene prima dei profitti delle imprese private del settore. Con la stessa determinazione la Regione Molise deve sottrarsi all’insidia di veder crescere inopinatamente il numero delle installazioni eoliche e da fonti rinnovabili sul proprio territorio, attraverso l’adozione di provvedimenti legislativi intrapresi recentemente anche dalla Puglia e da altre regioni. Spiace constatare che al cospetto di una proposta di legge tesa a tutelare il Molise si sia prodotta un’alleanza anomala tra le imprese del settore che la osteggiano per comprensibili motivi economici e dei gruppi locali che in nome della salvaguardia del territorio sollevano problemi di carattere politico contro l’amministrazione regionale. In ogni procedura per poter rilasciare o meno una concessione c’è necessità di rispettare la normativa, e se non si interviene sulla normativa a monte, al di là di chi è il dirigente preposto o di chi sia l’Assessore al ramo, non si dispone di riferimenti giuridici per respingere le istanze e ci si espone al rischio di risarcimenti pecuniari a vantaggio delle imprese. Comprendo la lotta politica ma se il Molise vuole porre un freno agli impianti impattanti eolici e da fonti rinnovabili deve dotarsi urgentemente di una legge rigorosa, nitida e inattaccabile.
Tutela dell’ambiente. Petraroia: si approvi la proposta di legge regionale
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