Arrivi e occupazione in calo nel turismo durante il 2014, ma i primi mesi del 2015 e l’Expo, fanno ben sperare. Da gennaio a ottobre gli arrivi sono diminuiti di circa 500 mila unità (-0,6%), 6,3 milioni in meno sono state le presenze (-1,8%) ; le imprese turistiche di conseguenza avrebbero perso circa 550 milioni di fatturato, registrando un’ulteriore contrazione della permanenza media: si riconferma il rafforzamento del fenomeno delle “micro vacanze”. La diminuzione della domanda si è registrata sia negli alberghi che nelle altre strutture ricettive. Secondo le indagini condotte da Enit gli operatori hanno indicato i trend di vendita della destinazione Italia per il periodo natalizio mostrando un’ampia soddisfazione: circa il 41% dei Tour Operator infatti ha dichiarato vendite in aumento, il 48% ha affermato che sono rimaste stabili e solo l’11% ha indicato una flessione; anche se le vendite “in aumento” riguardano il 50,6% dei Tour Operator di oltreoceano e “solo” il 34,9% dei TO europei.
Secondo Aica – Confindustria, nel confronto con il 2013 il tasso di occupazione delle camere, nel 2014, è rimasto stabile, solo un leggero incremento del prezzo medio praticato ha portato un segnale positivo. Ancora una volta le migliori performance sono state realizzate dalle aziende del segmento del luxury dove si è registrato anche un incremento delle presenze di italiani (+1,5% rispetto al 2013).
Per Federalberghi il 2014 ha fatto registrare un calo dell’occupazione nelle strutture alberghiere pari all’1,7%, che ha riguardato in misura più consistente i lavoratori a tempo indeterminato (-3,2%). Non è però possibile sapere quanto questo sia dovuto alla crisi congiunturale, piuttosto che non a dei veri e propri mutamenti strutturali, come ad esempio il sempre maggior ricorso alla terziarizzazione. Nei primi 6 mesi dell’anno 2014 il ritmo di vendita dei voucher nel turismo è praticamente raddoppiato: ne sono stati infatti venduti 4,5 milioni solo da gennaio a giugno, contro i 5 milioni di tutto il 2013, a conferma che il ricorso a questa forma di lavoro è in costante espansione.
Buone notizie invece per il comparto turistico arrivano dalle previsioni di assunzioni per il primo trimestre del 2015 raccolte da Unioncamere le previsioni di crescita sono ancora più accentuate: 13% contro il 9,5% del totale. Inoltre, altra nota positiva, il turismo sembra puntare soprattutto sui lavoratori non stagionali.
Questi dati, nonostante le ricchezze attraenti che l’Italia possiede sono il frutto di una gestione schizzofrenica a livello politico e mai come in questa fase sarebbe necessaria una politica industriale vera per tutto il comparto capace valorizzare il patrimonio culturale e di orientare l’offerta in maniera meno estemporanea.
Preoccupante infine il dato occupazione: l’uso (o forse meglio dire l’abuso) dei voucher evidenzia come la precarietà del lavoro continua a essere radicata fra le pieghe di un settore che, per esercitare appieno le proprie potenzialità, avrebbe bisogno di lavoratori stabili, preparati e motivati”.
Alfredo Magnifico