Apprezzo l’intervento dell’assessore regionale con delega al Turismo, Vincenzo Cotugno, che finalmente comincia a parlare del piano pubblicitario legato al turismo in Molise. Tuttavia Cotugno si perde sul più bello. Ma vado con ordine e replico punto per punto alle sue dichiarazioni.
Sul turismo, e non solo su quello, la Regione non sta programmando, non sta tracciando una rotta, non sta riempiendo di contenuti il contenitore.
Anche io in Molise sono nato, sono rimasto e voglio restare, in Molise è nata mia figlia e vorrei che potesse restare e avere un futuro in questa terra. Per questo continuerò a denunciare ogni azione amministrativa che non va in questa direzione.
Gli articoli che ho citato sono stati letteralmente pagati e, ripeto, lo conferma la stessa GSM, società a cui è stata affidata la campagna di comunicazione dell’Azione ‘Turismo è Cultura 2019’.
La relazione sullo stato di avanzamento di questo Progetto, al 31 agosto 2019, oltre a parlare di banner pubblicitari su cinque giornali online molisani, spot tv e cartellonistica, in terza pagina parla espressamente di quattro articoli di cui due “sui siti online dei giornali principali (Corriere della Sera, La Repubblica)” e due “sull’edizione cartacea (Il Sole 24 Ore, Il Messaggero) per la promozione dell’immagine turistica del Molise”, ma parla anche di un “accordo di collaborazione” con Ansa per il quale sono allegati gli articoli acquistati.
Detto questo, Cotugno sostiene che io da presidente di Unpli Molise non sia riuscito a suscitare lo stesso interesse per la regione. In pratica l’assessore mette sullo stesso piano l’incarico assessorile con quello associazionistico senza tener conto della differenza di mezzi e risorse tra i due livelli e dimostrando di non conoscere il mondo delle proloco messe in ginocchio dalla stessa politica che ha messo Cotugno al suo posto.
Ma visto che mi chiama in causa gli spiego ciò che avrei fatto io se avessi ricoperto il suo ruolo. Avrei realizzato un piano strategico snello e funzionale che individuasse le priorità di intervento. A valle di questo avrei fatto un piano operativo con azioni, risorse e risultati attesi, così tutti avrebbero potuto verificare cosa si volesse fare, come e con che mezzi. Poi avrei affidato la realizzazione di un piano della comunicazione per promuovere il brand Molise alla luce delle priorità individuate. Lo avrei spiegato alla stampa e all’opinione pubblica spiegando il perché si investe sui giornali cartacei, perché sui social e sul web, perché sulle tv, perché sulla cartellonistica, tanto per essere concreti.
Avrei fatto tutto questo ma sono all’opposizione quindi il ruolo mi impone di vigilare e controllore affinché siano programmate politiche serie e le risorse siano spese in maniera efficiente. Il ruolo, insomma, mi impone anche di denunciare azioni che non condivido, ma con lo spirito costruttivo che da sempre contraddistingue la mia azione politica. Così come ho fatto con le guide turistiche. Perché ricordo a Cotugno che, fino ad oggi, non ha recepito l’indirizzo che il Consiglio regionale gli ha dato sulla materia, invitandolo a bandire immediatamente i concorsi per guide turistiche. Perché, se dovessero arrivare i turisti in Molise dopo aver letto i vari articoli riguardanti la nostra terra, gradirebbero anche trovare personale qualificato che raccontasse loro ciò che vedono. Altrimenti questi stessi turisti, se non beneficeranno di servizi adeguati, faranno pubblicità negativa e a quel punto anche gli articoli di giornale saranno stati inutili.
Tornando al punto. La pubblicità al Molise su alcuni media nazionali e locali è stata pagata, lo si dica. Non è un delitto ma vuol dire che la visibilità non è dovuta alla buona azione amministrativa della Giunta regionale. Non a caso Cotugno resta in silenzio soltanto in merito a Campitello Matese, emblema del fallimento politico sul turismo.
Tuttavia l’assessore continua a dire che gli articoli sui media nazionali non sono stati pagati. Noi abbiamo le carte. Quindi delle due l’una: o non sa che effettivamente la Regione ha pagato e questo sarebbe grave. Oppure mente e questo sarebbe ancor più grave.
Primiani portavoce M5S
Turismo a pagamento/Primiani: Cotugno o non sa o mente
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