Il progetto “tunnel” sostenuto dal sindaco e dall’amministrazione di Termoli rappresenta un tentativo di dannosa aggressione e cementificazione del centro cittadino. Esso si muove al di fuori di ogni logica di programmazione degli assetti urbanistici in grado di dare risposta ai bisogni di socialità e di vivibilità dei cittadini, per consegnare, al contrario, un pezzo importante della città alla speculazione privata e alla rendita immobiliare e finanziaria.
La procedura con cui si è arrivati alla formulazione del progetto è, inoltre, caratterizzata dagli aspetti di opacità tipici della “urbanistica contrattata”, in cui, al ruolo doveroso del Comune nel proporre piani di riassetto urbanistico (attivando un confronto con le competenze professionali, le forze sociali, gli interessi economici presenti nel territorio e, in forme adeguate, coinvolgendo il complesso dei cittadini), si sostituisce la trafila informale del faccendiere di collegamento con Bruxelles, del procacciatore di finanziamenti, dello studio professionale proponente.
Particolarmente grave è, poi, che il sindaco non abbia inteso dar corso alla richiesta di attivare il referendum cittadino richiesto attraverso una petizione sottoscritta da molte centinaia di cittadini.
In questa vicenda appare chiaro che il sindaco e l’amministrazione del PD di Termoli intendano porsi come un nodo di quella più complessiva governance neoliberista che punta a sottrarre al popolo la titolarità sui beni comuni (e la città e il suo territorio sono il primo di questi), per farne oggetto di profitto e di rendita privati.
A tutto ciò è necessario che i termolesi e i molisani tutti dicano no!
Silvio Arcolesse Partito della Rifondazione Comunista Molise