“Mi rivolgo ai sindaci dei comuni costieri molisani, Termoli, Campomarino, Petacciato e Montenero di Bisaccia e chiedo loro di firmare e far firmare i quesiti referendari contro le trivellazioni in Adriatico, proprio come stanno facendo i primi cittadini pugliesi del Salento che sono scesi loro stessi in strada”. E’ l’appello del consigliere provinciale di Possibile, Michele Durante, il quale osserva che “sono già 20 le richieste di autorizzazione giunte dalle imprese petrolifere al ministero dell’Ambiente per installare le loro piattaforme lungo la costa adriatica, da Venezia a Brindisi. Per cui, una volta ottenuta l’autorizzazione e fatta la Segnalazione ai Comuni interessati, non si può più tornare indietro. La Regione Molise, invece, pur appoggiando l’iniziativa con una lettera di sostegno ai comitati (Lab-l’isola che c’è e Nelson Mandela di Campobasso e gli altri attivi sul territorio come a Bojano e Isernia), non ha mai adottato un atto ufficiale come, ad esempio, una delibera di Consiglio. Lo stesso possono e devono fare le altre quattro regioni adriatiche (Puglia, Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna) per far approvare i referendum a prescindere dal raggiungimento delle 500mila firme”.
Durante, ribadendo il “silenzio tombale” dei media nazionali sui referendum, a differenza della puntualità e dell’attenzione dei media molisani, ricorda che “in Toscana, il Comune di Lardello ospita una centrale geotermica dell’Enel da 765 Megawatt netti che produce 5 Terawatt l’anno nel complesso geotermico più grande del mondo. Secondo noi – ha concluso Durante – è questo un esempio di approvvigionamento energetico utile al Paese”.
Infine, è stato ricordato che i componenti dei comitati di Possibile di Campobasso (Lab-l’Isola che c’è e Nelson Mandela) saranno presenti domani, sabato, e domenica 20 in piazza Municipio a Campobasso dalle 11:30 alle 13:30 e nel pomeriggio-sera dalle 18 in poi per la raccolta firme agli otto quesiti referendari (trivellazioni in mare, Buona Scuola, Jobs Act e Italicum) oltre a quelli attivi sul resto del territorio regionale come a Bojano e Isernia.