Con l’approvazione alla UNANIMITA’ della proposta di legge n.79, d’iniziativa del consigliere Cotugno, concernente “Disposizioni per la tutela delle donne affette da Endometriosi”, si è concluso nel pomeriggio il Consiglio Regionale del Molise, presieduto da Vincenzo Niro e, nella parte conclusiva che ha visto l’esame della citata proposta di legge, dal vice presidente, Cristiano Di Pietro. Sul punto ha relazionato la consigliera Lattanzio, che ne aveva chiesto l’anticipazione della discussione, illustrando sia gli aspetti connessi alla patologia che i contenuti della legge. “La proposta di legge, che si compone di sei articoli, – ha detto la Lattanzio –consente a questa assise di potersi esprimere su un tema assai rilevante in materia di tutela dei diritti delle persone minori e non, affette da patologia di rilevanza sociale. L’endometriosi consiste nella presenza di endometrio e stoma di endometrio al di fuori della cavità uterina in altre zone del corpo femminile, normalmente nelle pelvi. Un problema di rilevanza sociale, non esclusivamente di genere, che va ad incidere significativamente anche sul sistema sanitario del nostro Paese per una spesa annua di circa quattro miliardi e mezzo di euro per congedi lavorativi ad esso legati”.
L’endometriosi – ha proseguito la Lattanzio “colpisce anche le minorenni, e quindi può persistere in ogni arco delle fasce evolutive. Una raccolta dati ha evidenziato che il 30-40 per cento delle donne con endometriosi è sterile e che la malattia è riconosciuta come una delle prime tre cause di sterilità. I campi d’indagine esplorativi della patologia sono il sistema endocrino e quello produttivo. I dati consentono di affermare la necessaria ed obbligata azione istituzionale per consentire una diagnosi precoce della malattia nel nostro tessuto sociale, attraverso azioni e politiche di sensibilizzazione. La nostra Regione, su impulso del consigliere Cotugno, concordemente a quanto fatto da altre Regioni italiane, ha inteso predisporre l’intervento in esame al fine di individuare presupposti giuridici utili a creare una rete di assistenza delle donne affette da tale patologia, diffonderne la conoscenza tra gli operatori del mondo sanitario e la popolazione, adottare provvedimenti finalizzati alla esenzione dalla partecipazione al costo delle prestazioni”.
Sull’argomento ha preso la parola anche il proponente la proposta, il consigliere Cotugno che, tra l’altro, ha riferito come “la patologia colpisce 150 milioni di donne nel mondo e come le stesse, una volta colpite, subiscono uno sconvolgimento delle loro attività quotidiane, dei rapporti interpersonali e di coppia…La presente proposta di legge cerca di rispondere a tutte le esigenze che la malattia richiede ed ha lo scopo di sensibilizzare le istituzioni istituendo il Registro e l’Osservatorio regionale sull’endometriosi. La legge è stata già approvata in Friuli, Puglia e Sardegna, quest’ultima ha previsto anche un impegno di spesa. Il nostro auspicio è di prevedere possibilmente sin dal bilancio preventivo 2015 una pur minima copertura di spesa che possa sostenere la prevenzione di tale patologia”.
In apertura di seduta, dopo le rituali comunicazioni del presidente Niro all’aula e un incontro dei consiglieri con i lavoratori e sindacati della GAM, si è parlato di un ordine del giorno, anch’esso votato alla UNANIMITA’, presentato dal capogruppo del Partito Democratico, Francesco Totaro e sottoscritto anche dal Presidente Niro e dal consigliere Sabusco, riguardante una “Proposta di ricorso per l’annullamento del comma 554 della Legge di Stabilità 2015” per quel che concerne la diatriba che ha visto coinvolte le Regioni e lo Stato centrale in merito alla procedura di rilascio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi.
Con l’ordine del giorno il Consiglio “IMPEGNA il Presidente e la Giunta regionale ad impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale il comma 554 della legge n.190 del 23 dicembre 2014 – Legge di stabilità 2015 per la palese incostituzionalità entro e non oltre il termine del 27 febbraio 2015”. Si tenta, così come hanno fatto altre Regioni di salvaguardare il proprio territorio dall’interferenza dello Stato in materia di trivellazioni e di autorizzazioni.
Il comma 554 in questione interviene con una modifica dell’articolo 38 della legge 161/2014 recante “Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali” (presentato dal Governo come norma di ^semplificazione idrocarburi^, che riconosce alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo attività di interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti e indifferibili), e, pur introducendo l’intesa con la Conferenza Unificata nella definizione del Piano delle aree, come strumento per recuperare la volontà regionale, lascia inalterata la possibilità che lo Stato imponga comunque la sua decisione sia sul piano delle aree che sui singoli progetti.
L’ordine del giorno, illustrato dal Presidente Niro, ha sostituito due punti sullo stesso argomento iscritti in agenda, entrambi ritirati. Il primo del movimento cinque stelle, anch’esso ordine del giorno, e il secondo, una mozione, a firma dei consiglieri Totaro ed altri.
“La questione rimane oggi irrisolta – ha detto Niro – in quanto gli interventi del legislatore nazionale non hanno prodotto gli effetti desiderati in quanto essi non sono riusciti a sanare la controversia relativa alle competenze esclusive delle Regioni, così come riconosciute dalla Costituzione….Al di là di ogni considerazione che si volesse svolgere in proposito, deve concludersi che le modifiche apportate all’art.38 del decreto legge n.133/2014 cosiddetto ^sblocca Italia^ con il comma 554 della legge di stabilità 2015, sono ancora lontane dal risolvere la questione, in quanto sembrerebbero solo aggirare il problema di una reale compartecipazione delle Regioni alla fase di pianificazione e, quindi, di progettazione delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi…Non essendo risolta la questione relativa alla parità di partecipazione all’elaborazione dei piani di ricerca degli idrocarburi, in mare e in terraferma, tra Stato e Regioni, ritengo necessario un nostro intervento volto alla impugnazione, per incostituzionalità del comma citato, nel rispetto del termine del 27 febbraio prossimo, vale a dire entro i sessanta giorni dalla pubblicazione della legge di stabilità avvenuta il 29 dicembre 2014”.
Ha quindi preso la parola la consigliera Manzo che nel suo intervento ha tenuto a sottolineare, tra l’altro, come “Per ben tre volte il Movimento 5 stelle ha chiesto al Consiglio regionale del Molise di affrontare il tema con un dibattito in aula e per ben tre volte la nostra richiesta è stata respinta….Sono molti gli articoli contestati del decreto Sblocca Italia, soprattutto quelli sullo sviluppo energetico del Paese che puntano al rilancio della produzione nazionale di idrocarburi attraverso lo snellimento dei tempi di autorizzazione con l’introduzione di un ^titolo concessione unico^ sia per la fase di ricerca che per quella di produzione. Il decreto toglie funzioni alle Regioni, concede le autorizzazioni al potere centrale e anticipa di fatto la riforma del Titolo V della Costituzione….Ma, adesso, la sorpresa è l’emendamento alla legge di stabilità 2015, probabilmente proposto dalla Regione Basilicata sull’articolo 38 del decreto Sblocca Italia. Un emendamento che prova ad aggirare la incostituzionalità tramite l’adozione di un piano delle aree in cui sono consentite le attività di trivellazione mediante decreto del Ministero dello sviluppo economico, sentito il Ministero dell’Ambiente e previa intesa con la Conferenza delle regioni. Se non c’è l’intesa si procede con la legge 239 del 2004….Ad oggi l’unica strada percorribile è un procedimento in via incidentale davanti alla Corte Costituzionale…..abbiamo perso l’occasione di sollevare il conflitto di attribuzioni per rivendicare quel potere legislativo in quanto materia concorrente…Dovevamo opporci entro il 10 gennaio al decreto Sblocca Italia”.
Ha parlato dopo l’ex governatore Michele Iorio affermando che “la posizione è diversa da quella del Movimento cinque stelle. Voterò a favore con considerazioni di rammarico, però. Gli argomenti proposti dalla opposizioni non possono sempre essere sostituiti da ordini del giorno della maggioranza. Deve finire questo andazzo…”.
Prima che la consigliera Manzo facesse la sua dichiarazione di voto “ Adesso si può fare ben poco, comunque voteremo favorevolmente all’ordine del giorno perché ci sono altre Regioni che vanno avanti nei ricorsi formulati entro il 10 gennaio “, ha chiuso la discussione il vice presidente della Giunta, Michele Petraroia “Reputo che sia utile adottare una posizione che va a rafforzare ciò che le Regioni stanno facendo a livello nazionale sulla problematica…Su una materia così delicata il Consiglio si esprima dando una posizione molto chiara….Questo pronunciamento è importante proprio perché ci sono orientamenti diversi”.
Come detto l’ordine del giorno è stato votato alla UNANIMITA’.
Ai lavori odierni sono stati assenti giustificati avendo fatto pervenire apposita comunicazione il Presidente della Giunta, Paolo Frattura, e gli assessori Facciolla e Nagni.
L’assemblea non è stata aggiornata e sarà riconvocata dal Presidente Niro.
Trivellazioni, il consiglio regionale impegna Giunta e Presidente a ricorrere alla Corte Costituzionale
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