Ho appreso dai quotidiani le argomentazioni della Filt per giustificare l’abbandono del tavolo nella riunione con la regione del 11/5 u.s.. Credo sia opportuno fare un po’ di chiarezza, perché, escludendo le motivazioni per la convocazione ed il presidio, in quanto già ampiamente illustrate in precedenza, ritengo che ci si sia dimenticati di un episodio, da cui sono scaturiti ben tre licenziamenti. Alle frasi del segretario della Filt-Cgil di Termoli, il quale si è accalorato sulle difficoltà che la mancanza di risorse crea ai lavoratori ed alle loro famiglie, ho ritenuto di dover dedicare breve parte del mio intervento proprio a tale episodio. Infatti, rivolgendomi inizialmente al segretario della Filt di Termoli, avrei preferito che tale atteggiamento fosse stato mostrato anche in altra occasione, nei confronti di altri lavoratori, e, rivolgendomi al segretario Generale della Cgil, che i “licenziamenti non riguardavano certamente gli iscritti CGIL”. L’abbandono subitaneo del tavolo da parte della delegazione Filt, pertanto, appare alquanto pretestuosa, oppure ha dimenticato l’episodio, il ché sarebbe ancora più grave. Il segretario in discussione è stato il primo firmatario di ben due distinte lettere, in cui ha negato qualsiasi solidarietà ai tre lavoratori licenziandi, accettando anche l’effettuazione di lavoro straordinario in turno e senza neanche la consapevolezza che lo straordinario in turno fosse anche maggiore di quanto previsto. In definitiva, la categoria dei lavoratori non c’entra assolutamente nulla, mi fa piacere che tutti gli iscritti Filt siano rispettosi delle leggi e dei CCNL, ma censuravo il doppio comportamento di un segretario, il cui atteggiamento è stato al di fuori delle regole statutarie di tutti i sindacati. Certo di aver ben circoscritto l’episodio, rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti sulla questione del TPL molisano.
Giglio Pasquale FAISA CISAL MOLISE