Non un euro per migliorare il sistema della viabilità su strada o su ferro del Molise. Nell’ultima riunione del CIPE sono stati sbloccati finanziamenti per 23,4 miliardi di euro su 30 opere pubbliche strategiche ma come si evince dal prospetto riepilogativo apparso sulla stampa nazionale il nostro territorio non viene coinvolto. Il passaggio di 145 km di strade molisane all’ANAS è una buona notizia ma stante la crisi devastante in cui versano le Province dopo la legge 56/2014 permane lo stato di pericolosità di gran parte della viabilità provinciale e locale da Sant’Angelo del Pesco a Castelmauro o Trivento. Nelle due Conferenze Stampa in programma domani con l’Amministratore Delegato di RFI e col Ministro dei Trasporti non sono previsti interventi delle associazioni imprenditoriali, del sindacato e delle associazioni di tutela degli utenti e dei viaggiatori. Per l’occasione è stato attribuito alla Commissione Trasporti, al Consiglio Regionale, l’ANCI, l’UPI, l’Università ed il Partenariato, il ruolo di assistere agli interventi del Governo, delle FS, e della Giunta.
Una modalità già inaugurata all’atto della firma Renzi-Frattura sul Patto per lo Sviluppo del Molise del 26 luglio 2016 senza che quel provvedimento di programmazione pluriennale strategica passasse preliminarmente per il Consiglio Regionale come prevedono le leggi e lo Statuto. Violata platealmente la forma che in ogni democrazia è sostanza, passiamo ad esaminare il merito dei due interventi e più in generale della situazione in cui versa il trasporto ferroviario in Molise. Ad Isernia ci si soffermerà sul progetto di 30 milioni di euro che prevede l’elettrificazione Roccaravindola – Isernia.
Un intervento positivo ma oggettivamente limitato se si pensa che nel Contratto di Servizio recentemente rinnovato dalla Giunta con FS, senza il vaglio della Commissione Trasporti e del Consiglio Regionale, si è scelto di chiudere definitivamente la tratta Campobasso – Termoli, non si è presa in considerazione la delibera consiliare che sollecitava il collegamento alla NAPOLI – BARI per l’alta velocità non investendo sulla Bojano – Benevento, non sono stati previsti investimenti per il potenziamento di tratte a finalità turistiche come la Carpinone – Sulmona. A Termoli la conferenza verterà sullo sblocco importante dell’asse nazionale adriatico col doppio binario sulla Termoli – Lesina ma per i viaggiatori molisani, specie dopo la chiusura della Campobasso – Termoli, i benefici reali che ne deriveranno saranno minimi.
Se si somma l’esiguità dell’unico intervento sulla tratta per Roma con la modalità organizzativa prevista per la doppia conferenza stampa, emerge una valenza sostanzialmente politica più che istituzionale della visita del Ministro dei Trasporti, chiamato a suggellare la nuova alleanza tra il Partito di Alfano, una costola di Forza Italia ed il Partito di Renzi più qualche lista civica, in vista delle prossime scadenze elettorali. Chiudere gli interventi al Partenariato eviterà considerazioni scomode come il mancato rispetto preso dall’allora Sottosegretario a Palazzo Chigi per compensare il taglio di 140 milioni di fondi europei FSE e FESR per il 2014-2020 o come il finanziamento irrisorio per l’area di crisi complessa, e garantirà alla manifestazione di raggiungere l’obiettivo politico prefissato. Non un euro per migliorare il sistema della viabilità su strada o su ferro del Molise.
Nell’ultima riunione del CIPE sono stati sbloccati finanziamenti per 23,4 miliardi di euro su 30 opere pubbliche strategiche ma come si evince dal prospetto riepilogativo apparso sulla stampa nazionale il nostro territorio non viene coinvolto. Il passaggio di 145 km di strade molisane all’ANAS è una buona notizia ma stante la crisi devastante in cui versano le Province dopo la legge 56/2014 permane lo stato di pericolosità di gran parte della viabilità provinciale e locale da Sant’Angelo del Pesco a Castelmauro o Trivento. Nelle due Conferenze Stampa in programma domani con l’Amministratore Delegato di RFI e col Ministro dei Trasporti non sono previsti interventi delle associazioni imprenditoriali, del sindacato e delle associazioni di tutela degli utenti e dei viaggiatori. Per l’occasione è stato attribuito alla Commissione Trasporti, al Consiglio Regionale, l’ANCI, l’UPI, l’Università ed il Partenariato, il ruolo di assistere agli interventi del Governo, delle FS, e della Giunta. Una modalità già inaugurata all’atto della firma Renzi-Frattura sul Patto per lo Sviluppo del Molise del 26 luglio 2016 senza che quel provvedimento di programmazione pluriennale strategica passasse preliminarmente per il Consiglio Regionale come prevedono le leggi e lo Statuto. Violata platealmente la forma che in ogni democrazia è sostanza, passiamo ad esaminare il merito dei due interventi e più in generale della situazione in cui versa il trasporto ferroviario in Molise.
Ad Isernia ci si soffermerà sul progetto di 30 milioni di euro che prevede l’elettrificazione Roccaravindola – Isernia. Un intervento positivo ma oggettivamente limitato se si pensa che nel Contratto di Servizio recentemente rinnovato dalla Giunta con FS, senza il vaglio della Commissione Trasporti e del Consiglio Regionale, si è scelto di chiudere definitivamente la tratta Campobasso – Termoli, non si è presa in considerazione la delibera consiliare che sollecitava il collegamento alla NAPOLI – BARI per l’alta velocità non investendo sulla Bojano – Benevento, non sono stati previsti investimenti per il potenziamento di tratte a finalità turistiche come la Carpinone – Sulmona. A Termoli la conferenza verterà sullo sblocco importante dell’asse nazionale adriatico col doppio binario sulla Termoli – Lesina ma per i viaggiatori molisani, specie dopo la chiusura della Campobasso – Termoli, i benefici reali che ne deriveranno saranno minimi. Se si somma l’esiguità dell’unico intervento sulla tratta per Roma con la modalità organizzativa prevista per la doppia conferenza stampa, emerge una valenza sostanzialmente politica più che istituzionale della visita del Ministro dei Trasporti, chiamato a suggellare la nuova alleanza tra il Partito di Alfano, una costola di Forza Italia ed il Partito di Renzi più qualche lista civica, in vista delle prossime scadenze elettorali.
Chiudere gli interventi al Partenariato eviterà considerazioni scomode come il mancato rispetto preso dall’allora Sottosegretario a Palazzo Chigi per compensare il taglio di 140 milioni di fondi europei FSE e FESR per il 2014-2020 o come il finanziamento irrisorio per l’area di crisi complessa, e garantirà alla manifestazione di raggiungere l’obiettivo politico prefissato.
Michele Petraroia