“Continua a permanere grave la situazione dei trasporti nella nostra Regione, sempre più danneggiati dalle scelte aziendali portate avanti dai vertici delle Ferrovie dello Stato, decisioni che evidenziano altresì l’impossibilità di questo Governo regionale di far rivedere riconosciuti i diritti dei viaggiatori molisani. La mancata fermata del Frecciarossa nella stazione di Termoli, una possibilità persa per il Molise di usufruire finalmente dell’alta velocità e per rompere un isolamento oramai consolidatosi negli ultimi anni, è uno degli ultimi fatti negativi. Il Molise non solo non usufruirà di questa fermata, ma dovrà comunque dare la disponibilità ai lavori infrastrutturali connessi alla realizzazione dell’alta velocità.
Eppure, solo pochi mesi fa, il Presidente Frattura e l’Assessore Nagni erano stati molto chiari in riferimento alla possibile realizzazione dell’alta velocità ferroviaria di marca adriatica: “Noi ci siamo, non alzeremo le barricate ma a condizione che il nostro territorio non sia sfruttato solo come passaggio. Dovrà esserci una sosta a beneficio dei nostri cittadini: sul punto non accetteremo deroghe”. Parole forti, importanti, pronunciate al termine di un incontro tecnico con Rfi per gettare le basi per un progetto importante per la dorsale adriatica, del quale il Molise, a quanto pare, sarà partnerspettatore.
Senza dimenticare l’attuale situazione delle nostre ferrovie, ben delineata dal forum del Trasporto locale: servizio scadente, mancanza di investimenti, chiusure di linee, nonché di strutture, mancanza di turnover, senza dimenticare le condizioni di decoro delle carrozze e l’annoso problema delle biglietterie che funzionano a singhiozzo; è possibile andare avanti in questo modo? “Ci faremo parte attiva con Trenitalia al fine di raggiungere livelli che siano quantomeno decorosi in merito alla mobilità su ferro che dalla capitale porta in Molise” “Noi crediamo che il ferro per il Molise sia un punto di riferimento importante della mobilità e intendiamo intervenire in maniera organica”.
“Dobbiamo investire anche come Regione perché la linea migliori”.
Queste tutte le rassicurazioni date dall’Assessore Nagni in risposta alle nostre mozioni e interrogazioni presentate per denunciare i disservizi delle rete ferroviaria, ma ad oggi la situazione permane la stessa, in attesa di una gara ad evidenza pubblica per la quale si preannunciano tempi lunghi. Che dire poi del trasporto pubblico su gomma, per il quale occorrerebbe chiedere ai cittadini e alle amministrazione comunali se viene garantito a tutti quale servizio sociale fondamentale per la comunità. Come si spiega la decisione della Giunta, in merito alla quale abbiamo presentato apposita interrogazione, di approvare con delibera n. 344/2015 un incremento chilometrico pari a km 149.939,750 su base annua, corrispondenti a un aumento di spesa di circa € 330.000,00 più IVA, misure di razionalizzazione che come si evince dalla lettura del documento istruttorio rivestono carattere provvisorio e avranno efficacia immediata?
Intervento legittimato dalla legge di stabilità regionale 2015, voluta e approvata dalla maggioranza di centrosinistra, che all’art. 9 autorizza la Giunta ad istituire nuovi servizi per un importo complessivo non superiore a bus*km 1.500.000,00, in via provvisoria e fino all’aggiudicazione della gara, per la quale come rimarcato in più circostanze dall’Assessore Nagni i tempi burocratici sono piuttosto lunghi.
Forse una via breve per aggirare la materia regolamentata da leggi nazionali (Decreto Legislativo n. 442/1997) e regionali (L.R. n. 19/2000) che disciplinano il settore del trasporto pubblico locale e indicano il necessario passaggio presso la Conferenza dei Servizi e il Consiglio regionale sulla riprogrammazione?
Soprattutto quello che ci preme di più, ed è alla base della nostra interrogazione, è sapere: quali e quante sono state le richieste di modifica, integrazione e istituzioni di nuovi collegamenti pervenute all’Assessorato ai trasporti e al servizio mobilità da parte degli Enti locali? Quali sono stati i criteri di priorità utilizzati per accettare le domande di nuovi servizi, con aumento di chilometri, formulate dai Comuni a discapito di altre eventualmente rigettate o non ancora considerate? Come è stato interpretato il criterio di indifferibile necessità di carattere pubblico? Allo stesso modo secondo quale procedimento è stato determinato il nuovo computo chilometrico, che, di fatto, ha determinato un consistente incremento di spesa e nuovi contributi da destinare alle nove società di trasporto pubblico su gomma individuate dalla Deliberazione n. 344/2015? Rispetto a questi interrogativi ci attendiamo da parte del Governo regionale risposte chiare ed esaurienti, che riportino sull’intera vicenda i principi di chiarezza e trasparenza, soprattutto per rispetto di quei Comuni e di quei abitanti che non hanno visto accolte le loro richieste e sono alle prese con le problematiche quotidiane della viabilità.
Angela Fusco Perrella
Michele Iorio
Giuseppe Sabusco