Le vie verdi intese come ‘vie del cibo prodotto con equilibrio’. Seguendo il percorso simbolico dei tratturi e della Transumanza a Expo 2015, il Molise vivrà l’appuntamento probabilmente più atteso nell’ambito della ‘Settimana del protagonismo’ in corso a Milano. Mercoledì 22 luglio le attenzioni dell’Esposizione Universale saranno concentrate sul meglio del meglio che il Molise è oggi in grado di offrire. Tra una novità e l’altra, faranno infatti la loro comparsa i prodotti alimentari dell’ecosistema millenario della Transumanza. Una… sfilata milanese di ‘cose buone dal Molise’ che, prima e dopo la degustazione, saranno oggetto di un approfondimento di qualità.
Prendendo spunto dal progetto che vede l’Asvir Moligal spingere forte sulla strada che molto probabilmente, nei prossimi mesi, porterà ‘Le Vie e la Civiltà della Transumanza’ nel patrimonio dell’Unesco, l’antica pratica agro-pastorale si prenderà tutta la scena del Padiglione Italia.
Si parte alle 10 con una proiezione fotografica e la presentazione di un concorso fotografico internazionale a tema. Seguirà alle 13 la prima degustazione di prodotti tipici della civiltà della Transumanza, per proseguire alle 15.30 con la presentazione di ‘Identità della Transumanza’ libro postumo del grande storico molisano Renato Lalli.
Il clou è in programma alle 18 con la tavola rotonda sul tema “Uomini e territori, la filiera nutrizionale del benessere e della salute”. Nel corso del lavori, il coordinatore del progetto di Asvir Moligal, Nicola Di Niro, introdurrà il tema della candidatura all’Unesco, nel patrimonio immateriale dell’Umanità.
Dopo di che spazio alla donna che rappresenta più di chiunque altro, in Europa, il manifesto ‘slow’ ed ecosostenibile della Transumanza reinterpretata nella straordinaria ordinarietà del ‘vivere’ il cibo e il paesaggio secondo equilibrio e natura.Carmelina Colantuono, che il Molise ha indicato come miglior esempio regionale di impresa portata avanti secondo i canoni indicati da Expo 2015, porta avanti la tradizione di famiglia. Una storia romantica, secolare, di pascoli e migrazioni, partita da Frosolone, in Molise: è il viaggio collettivo nel tempo, lungo gli antichi tratturi, percorrendo 180 chilometri nella lenta risalita di una mandria di circa trecento capi bovini di razza podolica e marchigiana. Quattro giorni molisani per una tradizione che rivive in un presente fatto di turismo lento, percepito nella declinazione dei cinque sensi, soprattutto del gusto.
Le ‘vie del cibo’ sono infatti in grado di fornire numerosi prodotti naturali di altissima qualità, la cui domanda è aumentata in questi ultimi anni sul mercato globale. In questo percorso, l’ultimo assist al ‘restyling’ dell’antica manifestazione di civiltà agro-pastorale cara ai Colantuono e al Molise è arrivato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Nella “Terza Conferenza Internazionale per contrastare la desertificazione”, che si è svolta alcuni mesi fa a Cancun, la pastorizia transumante è stata ‘certificata’ come la più efficace forma di allevamento per migliorare la biodiversità del pascolo, ridurre la CO2 e sostenere la conservazione dei grandi spazi naturali non antropizzati. Di qui l’appello dell’Onu ai Governi mondiali a investire per rafforzare la pastorizia perché ritenuta «molto più in accordo con gli obiettivi della green economy di tanti altri metodi moderni di allevamento» (link data di riferimento:http://www.pascolitoscani.it/uncategorized/onu-la-pastorizia-unattivita-ecologica-da-tutelare-nel-mondo/ ).
Tanto da dire, insomma. E da gustare, anche dopo la tavola rotonda. Sotto gli spot dell’Esposizione universale, irrompono le meraviglie del territorio molisano: caciocavallo podolico, manteca, stracciata, pecorino, caprino, pane, tartufo, pomodoro, vino, olio. E una sorpresa finale, a conclusione di un’altra importante tappa di un sogno tutto molisano.